Camusso: «Invece degli operai picchiate sui ricchi»
Una patrimoniale sul 5% delle famiglie ultraricche italiane con un gettito di circa 10 miliardi l'anno per destinare le risorse alla creazione di oltre 740mila nuovi posti di lavoro pubblici e privati in tre anni. La proposta arriva dalla Cgil in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
ROMA - Una patrimoniale sul 5% delle famiglie ultraricche italiane con un gettito di circa 10 miliardi l'anno per destinare le risorse alla creazione di oltre 740mila nuovi posti di lavoro pubblici e privati in tre anni. La proposta arriva dalla Cgil in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
IL GOVERNO PROGRAMMA IL DISASTRO SOCIALE - «Nella Nota si evince come il Governo continui a 'programmare' il disastro sociale": è quanto si legge nel documento consegnato dalla Cgil alle commissioni Bilancio della Camera e del Senato nell'ambito di un'audizione sulla legge di Stabilita'. «Dal quadro macroeconomico programmatico nella Nota non si desume nessun avanzamento della struttura economico-produttiva del Paese e, dunque, nessun aumento dell'occupazione e del Pil potenziale, su cui si misura proprio l'andamento 'strutturale' del bilancio e del debito pubblico. Anzi - prosegue il documento della Cgil - si scommette tutto su una ripresa, senza lavoro, degli investimenti privati - attrazione dei capitali dall'estero e risorse delle imprese nazionali, non in crisi, sostenute dalle banche - e su una modesta spinta dei consumi - sostenuta piu' da un miglioramento del clima di fiducia dei consumatori che dal bonus Irpef - che assorbira' soprattutto il saldo negativo tra esportazioni e importazioni».
LA LEGGE DI STABILITA' E' INADEGUATA E INEFFICIENTE - «La Legge di stabilità nel suo insieme risulta inadeguata e insufficiente in termini di investimenti e politiche di sostegno alla crescita». E' quanto si legge ancora nel testo consegnato oggi dal segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, in occasione dell'audizione sulla legge di Stabilità. «Le risorse nette che effettivamente mette in gioco nel 2015 costituiscono qualche frazione decimale di un punto di Pil, mentre la stessa certezza, trasparenza ed esigibilità delle risorse effettivamente in gioco costituisce un ulteriore limite non trascurabile. Anche per questo viene accentuata l'assenza di qualsiasi disegno e coordinamento tra politiche di sviluppo e politiche per il lavoro", si legge nel testo. «Se il Parlamento dimostrerà la volontà di discutere come ricostruire una politica finanziaria e di bilancio all'altezza della situazione, la Cgil non farà mancare il proprio apporto in termini di proposte e relazioni costruttive».
UNA PATRIMONIALE PER CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO - E, a proposito di proposte e relazioni costruttive, secondo la Cgil si deve avviare «un piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile, da finanziare attraverso un'Imposta sulle grandi ricchezze finanziarie (solo sul 5% delle famiglie ultraricche d'Italia). Con un gettito di circa 10 miliardi di euro l'anno si potrebbero davvero creare oltre 740mila nuovi posti di lavoro (pubblici e privati), aggiuntivi, in tre anni, per la produzione di beni comuni e servizi pubblici, a partire dal riassetto idrogeologico e da programmi di nuove politiche sociali (riportando il tasso di disoccupazione al 7,5%, vicino al livello pre-crisi, aumentando il PIL di 2,5 punti), in tutto il territorio nazionale».
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