18 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Rivalutazione ISTAT

Droga e prostituzione una «manna» per il pil

Il Pil italiano nel 2011 si attesta così a 1.638,9 miliardi rispetto a 1.579,9 miliardi con un aumento del 3,7%. L'inclusione di alcune attività illegali come prostituzione e traffico di stupefacenti, nuove metodologie di calcolo, innovazioni nelle fonti hanno determinato i nuovi valori della ricchezza prodotta in Italia.

ROMA - Il Pil dell'Italia nel 2011 aumenta di 59 miliardi di euro. È questa la principale novità della rivalutazione effettuata dall'Istat a seguito dei cambiamenti introdotti dal Sec 2010 al sistema di misurazione. Il Pil italiano nel 2011 si attesta così a 1.638,9 miliardi rispetto a 1.579,9 miliardi con un aumento del 3,7%. L'inclusione di alcune attività illegali come prostituzione e traffico di stupefacenti, nuove metodologie di calcolo, innovazioni nelle fonti hanno determinato i nuovi valori della ricchezza prodotta in Italia.

AUMENTA IL PESO DEL SOMMERSO - Le attività illegali «contano» per 15,5 miliardi di euro, di cui 10,5 miliardi provenienti dalla droga, 3,5 miliardi dalla prostituzione e 0,3 miliardi dal contrabbando di sigarette. Le attività illegali comunque pesano meno della rivalutazione delle spese per ricerca e sviluppo che fanno aumentare il pil di 20,6 miliardi di euro. La restante parte della rivalutazione racchiude la nuova stima dell'economia sommersa, la cui quota sul nuovo livello del Pil risulta pari a 11,5%. La somma di questa componente e di quella illegale dà luogo alla più ampia definizione di economia non osservata, la cui incidenza sul Pil è pari al 12,4%, e tradotta in cifre circa 200 miliardi di euro.

MIGLIORA IL RAPPORTO RISPETTO AL DEBITO - Alcuni big dell'Eurozona hanno già ricalcolato il Pil 2011, per la Germania la rivalutazione è pari al 3,4% (2,7 punti derivanti dal Sec 2010), in Francia pari al 3,2% (di cui 2,4 derivanti dal Sec 2010). Il ricalcolo del Pil ha determinato anche un lieve miglioramento del rapporto deficit/Pil 2011 dell'Italia che è sceso dal 3,7% al 3,5%. Il 22 settembre l'Istat diffonderà i numeri del ricalcolo anche per gli anni successivi al 2011, ma niente assicura un miglioramento della stessa portata, questo dipenderà sia dalla rivalutazione del denominatore (Pil nominale) e dal perimetro delle Amministrazioni pubbliche su cui si calcola l'indebitamento netto.