Per l'ISTAT pressione fiscale in calo
Secondo i dati dell'Istituto di Statistica è stata pari al 38,5%, risultando inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Cala anche l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche. Serracchiani: «Segnali che fanno fiducia».
ROMA - Cala leggermente la pressione fiscale nel primo trimestre. Secondo il dato dell'Istat è stata pari al 38,5%, risultando inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Le entrate totali nel primo trimestre del 2014 sono aumentate dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre del 2013. «Tale andamento è stato determinato, in particolare, dall'incremento dello 0,3% delle entrate correnti», ha spiegato l'Istituto.
Nel primo trimestre 2014 le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, dell'1%: le uscite correnti sono scese dello 0,3% e quelle in conto capitale del 13,8%.
Cala il rapporto deficit/pil
Nel primo trimestre 2014 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (dati grezzi) è stato pari al 6,6% del prodotto interno lordo. Nel corrispondente trimestre dell'anno precedente era stato pari al 7,3%. Lo ha comunicato l'Istat.
Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo per 8.140 milioni di euro. L'incidenza sul Pil è stata del -2,2%.
Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -17.684 milioni di euro (era stato -18.815 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente), con un'incidenza sul Pil di -4,7%.
Serracchiani: Segnali che danno fiducia
«Il calo della pressione fiscale e del rapporto fra indebitamento netto e pil sono segnali importante che ci danno fiducia». Lo afferma il vicesegretario del Partito Democratico Debora Serracchiani, commentando i dati economici sul primo trimestre 2014, diffusi oggi dall'Istat.
«Il risanamento dei conti pubblici che abbiamo condotto con un'attenta valutazione delle spese - continua - è una strada corretta e virtuosa se vogliamo mettere il Paese nelle condizioni di agganciare la ripresa, che durante l'anno arriverà nell'Eurozona. La stagnazione del potere d'acquisto delle famiglie - aggiunge Serracchiani - conferma che sono state molto opportune le scelte del Governo Renzi sul decreto Irpef, finalizzate proprio a rilanciare consumi e potere d'acquisto che in questi anni - conclude Serracchiani - di crisi economica hanno visto una contrazione senza precedenti».
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