BCE, l'Italia rischia «inosservanza» sul rapporto deficit-Pil
Secondo la Banca centrale europea il Belpaese è fra i 5 Stati che potrebbero sforare sugli impegni di risanamento dei conti pubblici. Da Bruxelles hanno però ricordato che Roma ha risposto a queste preoccupazioni anche presentando la spending review
FRANCOFORTE - L'Italia è tra i cinque paesi dell'area euro che secondo la Commissione europea sono «a rischio di inosservanza» degli impegni di risanamento sui conti pubblici, sottolinea la Banca centrale europea (Bce) nel suo ultimo bollettino mensile. Questo a causa del parametro del debito, che secondo Bruxelles richiederebbe misure di correzione aggiuntive pari a 0,4 punti di Pil. La Bce ha ricordato anche che l'Italia ha risposto a queste preoccupazioni anche presentando il programma di revisione della spesa (spending review).
BENE SOLO GERMANIA E ESTONIA - In un riquadro di analisi su «Risanamento dei conti pubblici nell'area : progressi Compiuti e programmi per il 2014» dei Paesi Ue, la Bce ha rilevato che «nella sua valutazione, la Commissione ha riscontrato che solo due di essi (Germania ed Estonia) erano pienamente conformi alle regole di bilancio. Cinque progetti di documenti programmatici (relativi a Spagna, Italia, Lussemburgo, Malta e Finlandia) sono stati considerati a rischio di inosservanza in assenza di provvedimenti aggiuntivi».
CONTINUARE RISANAMENTO BILANCI - E a novembre 2013 «l'Eurogruppo ha avallato la valutazione della Commissione e ha esortato gli Stati membri a tener conto dei timori della Commissione prima di finalizzare i bilanci per il 2014. In prospettiva, è essenziale che gli interventi di risanamento delle finanze pubbliche continuino ad assicurare quanto prima il ritorno a solide posizioni di bilancio».
ITALIA MISURE CORRETTIVE 0,4% PIL - Da Francoforte hanno ricordato che il risanamento strutturale dell'Italia deve rispettare il parametro di riferimento per il debito nella fase di transizione. Senza tener conti di spending review e nuove privatizzazioni la Commissione ha stimato che «sarebbero necessarie misure aggiuntive di riequilibrio dell'ordine dello 0,4 per cento del Pil per assicurare la conformità con il meccanismo preventivo».
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