23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Conti pubblici

Saccomanni: «Legge stabilità entro 15 ottobre per rilanciare accordo Confindustria-sindacati»

Il ministro dell'Economia: «Il documento di Genova presenta un oneroso programma. Per realizzarlo c'è bisogno di aiuto di tutti. Il governo farà sua parte. Italia su bona via, paghiamo incertezza politica»

ROMA - Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha espresso apprezzamento per il documento di Genova fra Confindustria e sindacati (per rilanciare la produzione in Italia, ndr), ma in un suo intervento sul Sole 24 Ore ha affermato che per realizzare «quell'oneroso programma» è necessario il contributo di tutti. Il governo, ha detto, «farà la sua parte con la legge di stabilità».

Il documento congiunto, ha detto il ministro, «l'ho apprezzato fin dalla prima lettura, trovandolo in sintonia con la linea strategica su cui il governo ha ottenuto la fiducia in Parlamento. Ciò premesso, nel corso del dibattito di domenica scorsa ho ritenuto opportuno fare notare che l'impatto complessivo delle riforme proposte è molto oneroso per le condizioni del debito pubblico. Sono convinto che si debbano reperire le risorse necessarie per realizzare quel programma e ciò sarà possibile se ciascuna delle parti in causa saprà dare il proprio contributo».

Saccomanni ha poi dato alcuni esempi «certamente non esaustivi» dei contributi che ciascuna parte potrebbe dare a un piano di rilancio condiviso: riduzione del costo e contemporaneamente incremento dell'efficienza dell'apparato pubblico; innovazione nei sistemi di sostegno al reddito, con politiche attive che favoriscano il reinserimento di lavoratori inoccupati; superamento dei limiti dimensionali delle nostre aziende, che renderebbe possibile un programma di investimenti per l'innovazione tecnologica e per l'internazionalizzazione; sviluppo delle competenze (e del coraggio) per selezionare le iniziative di investimento meritevoli di un adeguato accesso al credito a più lungo termine da parte del sistema bancario e finanziario. «Tocca a noi, a tutti noi, insieme. Con la legge di stabilità - ha sottolineato - il governo farà la sua parte».

LEGGE STABILITA' ENTRO 15 OTTOBRE - La legge di Stabilità «verrà vagliata in maniera molto attenta dalla commissione europea, la approveremo come Consiglio dei ministri entro il 15 ottobre, e verrà presentata al parlamento europeo e contemporaneamente alla commissione europea», ha spiegato Saccomanni, intervenendo al convegno del Centro studi di Confindustria.
«Sono certamente consapevole del fatto che le scelte di politica economica fatte finora non le raccomanderei come paradigma di efficienza e perfezione, ha commentato il ministro. Sono state prese in un 'contesto politico in cui le tensioni politiche di varia natura' si sono prevalentemente scaricate 'sull'agenda di politica economica, anche se certi margini di compromesso li abbiamo trovati, ma hanno reso più difficile la ricerca di soluzioni più perseguibili'», ha specificato Saccomanni.

TAGLIO CUNEO FISCALE - Entrando nel dettaglio degli interventi necessari per il rilancio dell'economia, Saccomanni ha citato il taglio della pressione fiscale, ma ha avvertito: «il taglio alla pressione fiscale sul lavoro può essere compensato solo in tre modi: spostando parte delle imposte dalla produzione alla rendita; rafforzando la lotta all'evasione e all'elusione fiscale; riducendo la spesa pubblica attraverso la spending review».

CON SPENDING REVIEW RISPARMIATI 14 MILIARDI - Secondo il ministro non è vero che sul fronte della riduzione della spesa pubblica non è stato fatto nulla di concreto. «Nella realtà - ha spiegato - grazie all'azione costante e silenziosa dell'amministrazione, si sono prodotti risparmi sistematici che hanno invertito la dinamica della spesa: escludendo le prestazioni sociali in denaro, la spesa primaria corrente per le voci principali tra 2010 e 2012 si è contratta di 4,2 punti percentuali(14 miliardi)».
In particolare, ha proseguito il titolare dell'Economia, «la spesa sanitaria nello stesso periodo è scesa quasi di 1 punto percentuale, mentre nel periodo 2000-2006 cresceva del 7 per cento annuo. Per contro è anche vero che non è possibile ridurre la spesa per importi significativi con un semplice tratto di penna. Occorre invece entrare ex ante nei meccanismi di formazione delle decisioni di spesa attraverso la definizione di parametri e procedure che consentano di realizzare un controllo efficace delle dinamiche della spesa ed evitare quegli sprechi che sono sotto gli occhi di tutti. In primis, accelerando l'adozione di costi e fabbisogni standard».

COMMISSARIO PER SPENDING REVIEW - Per perseguire questo obiettivo, ha precisato il ministro, «il governo intende in tempi brevi nominare il commissario straordinario per la spending review, dotato di poteri già rafforzati nel decreto Fare, con l'obiettivo di introdurre in Italia le migliori pratiche collaudate in materia in altri paesi industrializzati».

ITALIA SU BUONA VIA, PAGHIAMO INCERTEZZE POLITICHE - Il ministro dell'Economia ha difeso quanto fatto finora: «L'intervento congiunturale c'è stato ed è stato forte e continuerà. Alcuni segni di miglioramento dell'economia sono legati a questo intervento. Guardare al futuro è l'obiettivo che dobbiamo perseguire con la legge di stabilità».
Saccomanni ha poi aggiunto: «Se superiamo questa fase di incertezza politica, possiamo fare progressi significativi nel primo semestre dell'anno prossimo per rafforzare la ripresa e lo sforzo di riforma e potremmo presentarci a semestre italiano di presidenza europea con una maggiore credibilità». Per il ministro infatti: «L'Italia paga un costo di incertezza politica che si riflette, poi, sui nostri spread, come dimostrato nelle vicissitudini di questi giorni con il superamento della Spagna. La percezione degli investitori, pur valutando importanti progressi fatti dall'Italia, vedono un diverso quadro di rischiosità politica nei due scenari».