30 luglio 2025
Aggiornato 18:00
Dopo il licenziamento di 19 operai di Pomigliano

Fiat, in campo Fornero e Passera

Prima il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che ieri ha detto «l'azienda è libera» ma «la mossa non mi è piaciuta». Poi una nota del ministro del Welfare e del lavoro Elsa Fornero in cui si invita l'azienda a «a soprassedere». Duro Della Valle: «Proteggere l'Italia da Marchionne e Agnelli»

ROMA - E' sceso in campo il governo a dare un altolà la Fiat dopo l'annuncio del licenziamento di 19 operai di Pomigliano per far spazio al reintegro dei lavoratori Fiom deciso da una sentenza della magistratura. Prima il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che ieri ha detto «l'azienda è libera» ma «la mossa non mi è piaciuta». Poi una nota del ministro del Welfare e del lavoro Elsa Fornero in cui si invita l'azienda a «a soprassedere all'avvio della procedura di messa in mobilità del personale, in attesa della verifica di una possibilità di dialogo che non riguardi soltanto il fatto specifico, ma l'insieme delle relazioni sindacali in azienda».

La nota di Fornero usa parole dure, constatando «con rammarico e preoccupazione: 1) la novità della fattispecie che fa evolvere le relazioni industriali nel senso dello scontro e dell'indurimento della contrapposizione; 2) la mancanza di volontà di dialogo di entrambe le parti; 3) l'assenza di una posizione comune da parte sindacale». E spiega che «il Ministro del Lavoro si adopererà per quanto di sua competenza per fermare l'avvitamento in una spirale nella quale tutti, dai singoli all'intero Paese, sono perdenti».

Della Valle: Proteggere l'Italia da Marchionne e Agnelli - «Bisogna proteggere l'Italia da Marchionne e dagli Agnelli»: così in una nota Diego Della Valle attacca la Fiat in seguito alla vicenda dei 19 operai di Pomigliano licenziati in reazione alla sentenza di reintegro dei lavoratori Fiom.. «Il Presidente della Repubblica Napolitano e il Presidente del Consiglio Monti devono, a questo punto, intervenire e richiamare Marchionne e gli Agnelli al rispetto e al senso di responsabilità' che, dato il ruolo che ricoprono, devono al Paese e a tutti gli italiani».
«Il loro continuo comportamento arrogante, contraddittorio e non più' credibile, sta creando enormi problemi all'immagine dell'Italia all'estero, e sta mettendo a rischio la buone relazioni che, oggi più di prima, sono indispensabili tra il mondo del lavoro e le aziende» prosegue il patron della Tod's. «Non costringerli ora, da parte di chi guida il Paese, a prendere impegni seri, articolati, veri e soprattutto verificabili nella loro esecuzione, significherebbe mancare di rispetto a tutti gli italiani chiamati in questo momento a fare grandi sacrifici per aiutare l'Italia a uscire dalla crisi».

Landini: Sciopero 14 novembre, Cgil manifesti a Pomigliano - «Un atto contro la Costituzione del nostro paese, illegittimo e grave a cui tutti i sindacati devono rispondere perché così si mette in discussione la libertà delle persone». Così ai microfoni del TgLa7 di Enrico Mentana il segretario generale della Fiom Maurizio Landini ha commentato la decisione di Fiat di mettere in mobilità 19 lavoratori dello stabilimento di Pomigliano.
«Dentro le motivazioni dello sciopero generale proclamato dalla Cgil il 14 novembre ci deve essere anche il reintegro di questi lavoratori e di tutti i lavoratori della Fiat: noi proponiamo di manifestare a Pomigliano - chiede Landini - e chiediamo anche alle altre organizzazioni sindacali di sostenere e chiedere il ritiro dei licenziamenti».