Cappellacci: Ci aspettavamo di più, specie da Alcoa
«Nelle prossime ore incontrerò le aziende interessate all'acquisto dello stabilimento Alcoa di Portovesme». Così il presidente della regione Sardegna ribadendo al contempo «l'impegno costante» della Regione per dare continuo impulso alla vertenza, ha annunciato la convocazione per le prossime ore di un confronto con i soggetti potenzialmente interessati ad acquisire lo stabilimento
ROMA - «Nelle prossime ore incontrerò le aziende interessate all'acquisto dello stabilimento Alcoa di Portovesme». Così il presidente della regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ribadendo al contempo «l'impegno costante» della Regione per dare continuo impulso alla vertenza, ha annunciato la convocazione per le prossime ore di un confronto con i soggetti potenzialmente interessati ad acquisire lo stabilimento.
«La battaglia per la difesa del lavoro, per la continuità e il rilancio di una realtà produttiva importante per il Paese - ha aggiunto il presidente - continua. In presenza di due manifestazioni di interesse ci saremmo aspettati di più durante l'incontro di ieri al Mise, soprattutto da parte dell'Alcoa».
Secondo il governatore «abbiamo guadagnato meno tempo di quanto fosse lecito aspettarsi alla luce delle novità rappresentate dalla presenza di due soggetti interessati. Preso atto che, come abbiamo sostenuto fin dall'inizio, non è impossibile trovare aziende con le quali potrebbe essere avviata una trattativa occorre accelerare e fare tutto il possibile e anche l'impossibile per favorire il passaggio dello stabilimento di Portovesme nelle mani di un soggetto che garantisca la continuità della realtà produttiva».
Problemi Regione non sono di ordine pubblico - «Pur comprendendo le motivazioni del ministero dell'Interno e auspicando che l'opera di prevenzione eviti che la battaglia giusta degli operai e dell'intera Sardegna possa essere sporcata dall'intervento di soggetti che con essa nulla hanno che fare, la Regione ribadisce che i problemi del Sulcis e della Sardegna in generale non possono essere derubricati a pura e semplice questione di ordine pubblico». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ritornando sui temi relativi alla vertenza dello stabilimento di Portovesme.
«E' in primo luogo una questione sociale - ha spiegato Cappellacci - perché si tratta di centinaia di posti di lavoro ed è altresì questione economica: occorre salvaguardare e rilanciare un'attività che non è decotta e che può ancora essere competitiva sul mercato, con giovamento per l'economia nazionale. Per questi motivi - ha evidenziato il presidente - non si può chiedere a carabinieri e polizia di diventare interlocutori di chi oggi esprime il proprio malessere. Occorre invece un'attenzione e una mobilitazione permanente di tutti i soggetti istituzionali affinché possa avvenire il passaggio dello stabilimento di Portovesme nelle mani di un altro soggetto che sia in grado di garantire la continuità dell'attività».
Glencore darebbe maggiori garanzie a Stato - «Per quanto riguarda i potenziali compratori» dello stabilimento Alcoa di Portovesme, «premesso che chiunque abbia garanzie, disponibilità finanziaria e disponibilità tecnica per noi va bene, c'è la Glencore che ha uno stabilimento già operativo proprio affianco a quello dell'Alcoa, e che quindi ragionevolmente potrebbe mettere in campo e realizzare delle sinergie delle economie di scala che renderebbero più facile l'acquisizione e anche una gestione economicamente sostenibile nel dopo. Sono quelli che danno maggiori garanzie allo Stato». Lo ha detto il governatore della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, intervenuto questa mattina ai microfoni di RTL 102.5 all'interno del programma «Non Stop News».