19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Politica monetaria | Crisi del debito

Draghi: Rempi eccezionali, misure «eccezionali»

Il Presidente della BCE a «Die Zeit»: Quando i mercati sono frammentati o influenzati da timori irrazionali i nostri segnali di politica monetaria non ragigungono allo stesso modo i cittadini della zona euro. Dobbiamo rimuovere tali ostacoli per assicurare una politica monetaria unica

FRANCOFORTE - Per tempi eccezionali misure «eccezionali» anche se in linea con il mandato della Banca Centrale Europea. Mario Draghi, presidente dell'istituto di Francoforte, senza menzionare direttamente il possibile imminente varo del nuovo programma di acquisti su titoli, spiega in un suo contributo pubblicato dal quotidiano tedesco «Die Zeit», che «bisognerebbe comprendere che adempiere al nostro mandato talvolta richiede di andare oltre gli strumenti standard di politica monetaria. Quando i mercati sono frammentati o influenzati da timori irrazionali - afferma, ribadendo un concetto già segnalato nelle sue dichiarazioni delle ultime settimane - i nostri segnali di politica monetaria non raggiungono allo stesso modo i cittadini della zona euro. Dobbiamo rimuovere tali ostacoli per assicurare una politica monetaria unica e, dunque, la stabilità dei prezzi per tutti i cittadini della zona euro. Ciò potrebbe richiedere in alcuni casi misure eccezionali. Ma si tratta - ribadisce Draghi - della nostra responsabilità di banca centrale per l'area euro nella sua interezza».

Per euro stabile non dobbiamo scegliere tra estremi - «In Europa sta avendo luogo un dibattito fondamentale sul futuro dell'euro. Molti cittadini sono preoccupati sulla direzione verso la quale sta andando l'Europa. Eppure le soluzioni presentate appaiono loro insoddisfacenti. E questo perchè tali soluzioni offrono due scelte: o dobbiamo tornare indietro al passato o dobbiamo muoverci verso gli Stati Uniti d'Europa. La mia risposta alla domanda è: per avere un euro stabile non dobbiamo scegliere tra estremi».