Atene ribadisce: Non vogliamo abbandonare l'Eurozona
Dopo appello di ieri del Ministro degli Interni tedesco. 160 esattori delle tasse tedeschi volontari contro l'evasione. Gli esperti - riporta il Financial Times citando il ministero delle Finanze tedesco - potrebbero essere dislocati nei prossimi giorni per condurre seminari
ATENE - Ghikas Hardouvelis, consigliere economico del primo ministro greco, ha ribadito la scelta di Atene di restare nell'euro. Il responsabile greco ha rilasciato questa intervista all'indomani dell'appello lanciato dal ministro degli Interni tedesco per un abbandono della moneta unica da parte del paese.
«Lasciare uscire la Grecia dall'eurozona non farebbe che portare inflazione, un calo molto consistente dei salari, la distruzione di numerose istituzioni e imprese sane, e perdite di patrimoni», ha affermato Hardouvelis in un'intervista al settimanale To Vima. «Vogliamo ricostruire il Paese e non permettere che sia saccheggiato da furbetti. Un'uscita dall'eurozona sarebbe una sconfitta strategica», ha insistito questo banchiere e il professore d' economia, consigliere di Lucas Papademos da quando quest'ultimo è stato designato alla guida del governo a novembre.
Il ministro degli Interni tedesco, Hanspeter Friedrich, si era da parte sua espresso, in un'intervista pubblicata ieri dal settimanale Der Spiegel, per un'uscita della Grecia dalla zona euro. «Non parlo d' escludere la Grecia (...) ma di riuscire a creare incentivi per un ritiro che non possono essere rifiutate», aveva affermato, giudicando che «oltre all'Unione europea monetaria, le possibilità della Grecia di rigenerarsi e diventare competitiva sono indubbiamente più grandi di quante (ne avrebbe) se restasse nella zona euro».
160 esattori delle tasse tedeschi volontari contro l'evasione - Un piccolo esercito di volontari rischia di riaccendere le tensioni antitedesche in Grecia. Dalla Germania i governi locali hanno infatti reclutato circa 160 volontari, esperti di riscossioni fiscali che dovrebbero essere inquadrati in un programma congiunto tra Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale per migliorare la gestione delle entrate in Grecia.
Gli esperti - riporta il Financial Times citando il ministero delle Finanze tedesco - potrebbero essere dislocati nei prossimi giorni per condurre seminari per progetti «a breve o a lungo terne».
Positiva la reazione di un dirigente governativo greco: «tale assistenza - ha dichiarato - con il miglioramento della qualità e dell'efficienza della pubblica amministrazione greca, è molto gradita».
Ma c'è anche chi la pensa diversamente, e crede che la proposta possa risvegliare il sentimento antitedesco che è stato innescato da una recente proposta di nominare un «commissario al bilancio» per controllare le finanze greche. Tutti i volontari fiscali tedeschi parlano l'inglese ma solo una dozzina conoscono anche il greco. «Una forza d'assalto di esattori fiscali tedeschi», ha titolato oggi protoThema, un tabloid di Atene. E tale sentimento appare diffuso anche tra le fila della pubblica amministrazione greca: «Non abbiamo bisogno di aiuto esterno - dichiara un alto dirigente dell'amministrazione fiscale greca - ma migliori sistemi informatici e più collaborazione con gli altri dipartimenti governativi».
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