28 agosto 2025
Aggiornato 09:00
La precisazione dell'azienda di Stato

RAI: Nessun canone per pc, tablet e smartphone

La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai - ha chiarito l'azienda in una nota - si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage)

ROMA - Mai è stato richiesto il pagamento del canone «per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone». Lo ha precisato la Rai, dopo un confronto avvenuto questa mattina con il ministero dello Sviluppo Economico.

Imprese, società ed enti pagano canone speciale se usano computer come tv - «La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai - ha chiarito l'azienda in una nota - si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori».
«Ciò quindi - ha precisato ancora la Rai - limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (BBC?) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone».
La Rai ha ricordato, quindi, che «in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore».

Confcommercio Veneto: No al canone sui pc aziendali - «Assurdo e persino ridicolo». Così lo definisce il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon. È il canone che la Rai pretende di riscuotere dai possessori di Pc, palmari, persino apparecchi di videosorveglianza.
«Da giorni piove sugli imprenditori e lavoratori autonomi del commercio, del turismo e dei servizi nostri associati l'incredibile richiesta della Rai - spiega Zanon - Secondo la normativa di riferimento la tv di stato si basa, infatti, sulla disposizione che prevede la riscossione del canone non soltanto da chi ha un televisore, ma da tutti coloro che dispongono di un qualsiasi apparecchio utile a ricevere le trasmissioni televisive, quindi anche i computer, monitor, modem, ipod, mp3, video cellulari, videocitofoni, videocamere, videoregistratori, e altro».
Quindi, è sufficiente possedere un computer per essere costretti a pagare una somma che, a seconda della tipologia di impresa, va da un minimo di 200 fino a oltre 6000 euro all'anno e chi non paga è soggetto a pesanti sanzioni e a controlli da parte degli organi di vigilanza.
Per questo Confcommercio ha avviato un'azione sul Governo perché gli attuali presupposti dell'imposizione siano modificati.
«Attraverso la Confederazione nazionale - dichiara Zanon - abbiamo chiesto l'intervento dell'Esecutivo e del Parlamento per esonerare le aziende dal pagamento del canone tv in relazione al possesso di apparecchi che fungono da loro strumenti di lavoro».