25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Deprime i consumi e svuota il carrello della spesa

Consumi alimentari, con l’aumento dell’Iva si rischia un calo dell’1,5%

Anche se la maggior parte degli alimentari è esclusa dall’incremento dell’imposta, le conseguenze ci sono comunque

ROMA - Non si fanno attendere gli effetti dell’aumento dell’Iva dal 20 al 21 per cento. I prezzi dei carburanti volano verso un nuovo record con conseguenze immediate sulle famiglie italiane. Non solo ci saranno ricadute negative per fare il pieno di benzina, anche la busta della spesa costerà molto di più. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
In Italia infatti - spiega la Cia - per arrivare dal campo alla tavola i prodotti alimentari viaggiano su gomma nell’85 per cento dei casi: l’aumento delle spese di trasporto, quindi, andrà a «pesare» sui listini al supermercato. Spingendoli in alto.

Come si vede, dunque, anche se la maggioranza degli alimenti è stata risparmiata dall’incremento dell’Iva -continua la Cia- le ripercussioni sul settore ci sono comunque. Anche per questo motivo, è facile immaginare come l’aumento di questa imposta, in un contesto di ridotte disponibilità finanziarie degli italiani, porterà inevitabilmente a una ulteriore contrazione dei consumi, riducendo la già bassa dinamica del Pil.

L’Iva maggiorata - ribadisce la Cia - non è una soluzione alla crisi, anzi allontana la ripresa. C’è il concreto rischio che un rialzo del genere possa tradursi in un calo dell’1,5 per cento dei consumi alimentari, già fermi al palo da più di un anno. Senza contare le conseguenze su vino e spumanti, caffè, bevande gassate e succhi di frutta che invece sono coinvolti direttamente dall’aumento dell’imposta e per i quali i consumatori dovranno «sborsare» complessivamente tra i 25 e i 30 milioni di euro in più.
Il Paese corre il pericolo di pagare un conto pesantissimo. L’aumento dell’Iva non è un buon viatico. Per colpa di provvedimenti come questo -conclude la Cia- la manovra rischia di produrre un effetto contrario a quello che tutti auspicano: la recessione.