28 agosto 2025
Aggiornato 08:00
Turismo

Capri affollata di turisti, teme black out e organizza rimedi

Il Presidente degli albergatori: Chiudere la centrale sarebbe una pazzia

NAPOLI - Le vacanze di migliaia di turisti, affascinati dalle acque azzurre del mare di Capri, dalla bellezza dei Faraglioni e dal glamour della Piazzetta più famosa al mondo potrebbero essere rovinate da un preannunciato black out. Un buio pesto dovuto al mancato adeguamento di alcune norme tecnico-giuridiche, richieste dalla Procura di Napoli, da parte della Sippic, la società che eroga energia elettrica sull'intera isola e che gestisce la centrale di Marina Grande. Ditta alla quale era stato chiesto di ottemperare alle prescrizioni imposte per eliminare le violazioni alle leggi anti-inquinamento. L'azienda ha presentato una perizia dalla quale si evincerebbe che i lavori prescritti sono stati effettuati, cosa che andrebbe in contrasto con la relazione dei periti nominati dai pm. Ieri, intanto, è scaduto l'ultimatum dato dai magistrati partenopei per mettersi a norma ed evitare il blocco dell'erogazione di corrente. In attesa delle decisioni della magistratura, sull'isola c'è chi si preoccupa e chi, invece, crede che sia impossibile che Capri resti senza illuminazione e senza corrente. In questo caldo week end di luglio, la vita sull'isola scorre tranquilla, ma il rischio che si paralizzi ogni cosa è concreto.

Quale magistrato lascerebbe al buio 15mila abitanti e tutti i turisti che arrivano qui in vacanza? - dice a TM News Sergio Gargiulo, presidente degli albergatori di Capri - sarebbe una pazzia chiudere la centrale, soprattutto in questo periodo. Significherebbe uccidere l'economia turistica. E, poi, nel caso di black out, chi pagherebbe i danni? Nonostante il calo che abbiamo registrato a maggio, adesso si sta registrando una ripresa - prosegue Gargiulo - toccheremo i livelli dello scorso anno anche se, ormai, il turismo è diventato 'mordi e fuggi' e quindi è difficile fare previsioni. Il black out sarebbe una rovina. Certo è - conclude - che ogni anno, in estate, cala una sciagura su Capri e lo spettro di qualche cataclisma per farci balzare, negativamente, agli onori della cronaca. A me non piace fare polemiche e preferisco essere costruttivo, ma credo che, ogni estate, qualcuno si voglia fare pubblicità».