28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Cooperazione in campo energetico

Alleanza tra Cina e Russia: accordo sull’energia elettrica, ma non sul gas

Inoltre i due paesi si sono prefissati di aumentare l’interscambio dagli attuali 70 miliardi di dollari a 100 miliardi entro il 2015, fino ad arrivare a 150 miliardi nel 2020

VERONA - Si rafforzano i legami di cooperazione tra Cina e Russia in campo energetico, nonostante il precedente fallimento dell’accordo sul gas a San Pietroburgo.
Durante il Summit della Shanghai Cooperation Organization di qualche settimana fa, i leader dei due paesi Bric hanno ribadito l’intenzione di creare una partnership strategica al fine di garantire l’equilibrio internazionale e consentire la crescita economica di entrambe le nazioni.
Inoltre, Cina e Russia si sono prefissate di aumentare l’interscambio dagli attuali 70 miliardi di dollari a 100 miliardi entro il 2015, fino ad arrivare a 150 miliardi nel 2020.
Infine, all’interno dell’accordo è compresa la promessa delle Federazione Russa di vendere al Dragone 60 miliardi di kwh di energia entro il 2010, per sopperire all’enorme fabbisogno energetico del Paese asiatico.

La Russia possiede vaste risorse energetiche, le quali saranno ulteriormente ampliate da un progetto avviato recentemente: si tratta della costruzione della diga di Boguchanskaya, nella Siberia orientale; quando entrerà in funzione, presumibilmente nell’aprile del 2012, questo nuovo impianto produrrà 17 miliardi di kwh all’anno.
Assieme ad altri tre impianti idroelettrici lungo il fiume Angara, la diga fornirà un’enorme quantità di energia da esportare, contribuendo, tra l’altro, ad arricchire la Siberia, la quale nei prossimi quindici anni potrebbe vedere triplicato il suo PIL.

L’intesa, comunque, non ha permesso ai due Paesi di raggiungere un accordo sul gas: era, infatti, molto attesa la firma tra la Gazprom russa e la Cnpc cinese per la fornitura triennale, a quest’ultima, di gas per 1000 miliardi di dollari.
Il prezzo del gas, fissato dalla compagnia cinese oltre il tetto dei 250 dollari a migliaio di metri cubi, ha bloccato l’ambizione della Russia di poter diversificare le esportazioni di idrocarburi e intensificare l’export di gas verso la Repubblica Popolare.

Fonte: Interprofessional Network Spa