L'allarme su rating e crescita affonda le borse europee e l'euro
La moneta unica cala fin sotto 1,40 dollari poi risale, tiene l'oro
ROMA - Borse e prezzi petroliferi in netto calo oggi, specialmente in Europa dove i listini sono stati zavorrati dai rinnovati timori sui rischi di debito, che si combinano con indicazioni di un rallentamento dell'attività delle imprese e quindi con la prospettiva di una generale indebolimento della ripresa economica. A contribuire alla debolezza anche la decisione di sabato scorso da parte dell'agenzia Standard & Poor's, di abbassare a «negative» le prospettive sul rating dell'Italia, in un contesto di tensione pregressa sui bond della Grecia e degli altri paesi periferici dell'area euro. In mattinata la valuta dell'Ue a 17 è calata sotto quota 1,40 dollari per la prima volta da due mesi, per poi recuperare qualcosa, mentre a Milano il Footsie-Mib ha chiuso la prima seduta settimanale con un meno 3,32 per cento.
La decisione dell'agenzia di rating si è fatta sentire sui titoli di Stato italiani già scambiati sul mercato, i cui rendimenti, che si muovono nella direzione opposta al prezzo, si sono accentuati. In questo modo oggi il divario di rendimento (spread) tra Btp italiani a 10 anni e bund tedeschi di scadenza equivalente ha superato 180 punti base, o 1,80 punti percentuali, per poi moderarsi a tarda seduta sotto 180 punti base.
Male anche le Borse di Londra, con un meno 1,76 per cento a tarda seduta, Parigi con un meno 1,89 per cento, Francoforte meno 2,04 per cento. A zavorrare i listini possono aver contribuito anche sviluppi deludenti dalla dinamica di attività delle imprese di tutta l'area euro. I dati dell'indice tra i responsabili degli approvvigionamenti (Pmi) delle imprese manifatturiere di Eurolandia hanno segnalato un netto calo e si sono aggiunti a segnali che fanno temere un rallentamento della ripresa anche negli Stati Uniti. Pesante anche Wall Street, a metà seduta il Dow Jones cede l'1,36 per cento, il Nasdaq l'1,83 per cento.
Come se non bastasse i listini europei sono stati anche indeboliti da una eruzione di un vulcano in Islanda che ha richiamato lo spettro della paralisi dei cieli avvenuta lo scorso anno con un episodio simile. Il tutto ha innescato forti ribassi sui titoli di molte compagnie aeree. Ma intanto la prospettiva di un indebolimento della ripresa deprime anche il mercato petrolifero. A Londra il barile di Brent, il greggio del mare del Nord, cede oltre 3 dollari a quota 109,29, mentre a New York il West Texas Intermediate è calato di 3,46 dollari a 96,64. Tiene invece il colpo l'oro, con l'oncia che anzi ha messo a segno un marginale rialzo a 1.512 dollari.
- 21/02/2022 Il “premio Covid” mette a rischio l’azionario
- 19/09/2020 Si decide il futuro di Borsa Italiana, Lseg per trattative esclusive con Euronext-Cdp
- 15/09/2020 Tre in lizza per Borsa Italiana, dagli svizzeri di Six l'offerta più alta
- 09/03/2020 Coronavirus, Piazza affari in profondo rosso. Bagnai: «Attivarsi contro vendite allo scoperto»