5 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Prezzi

Gli allevatori non hanno beneficiato del rincaro del Grana Padano

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le analisi di Assolatte sull’andamento dei prezzi al consumo nel settore lattiero-caseario

ROMA - Il rincaro nelle quotazioni all'ingrosso dei principali formaggi italiani come il Grana Padano (+27 per cento) e il Parmigiano Reggiano (+31 per cento) non si sono trasferiti adeguatamente agli allevatori che devono invece affrontare la pesante crescita nei costi delle materie prime con aumenti del 14 per cento per i mangimi e del 5 per cento per l’energia, a dicembre 2010 rispetto all’anno precedente. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le analisi di Assolatte sull’andamento dei prezzi al consumo nel settore lattiero-caseario dove peraltro si registrano ottime performance nelle esportazioni.

Nel 2010 - sottolinea la Coldiretti - è stato realizzato all’estero un fatturato record stimato in 1,6 miliardi di euro tra formaggi e latticini con un aumento in valore delle spedizioni del 14 per cento, da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero dei primi dieci mesi del 2010. La crescita dei formaggi italiani è sensibile, con un aumento del 13 per cento, sia sui mercati comunitari dove si realizza il 70 per cento del valore dell’export che su quello statunitense (+ 11 per cento), ma performance importanti si registrano - continua la Coldiretti - sui nuovi mercati come la Cina e India, dove comunque le quantità restano contenute. A fare la parte del leone - conclude la Coldiretti - sono proprio il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano che rappresentano da soli quasi il 40 per cento del valore delle esportazioni di formaggi, con un aumento complessivo in valore nel mondo del 25 per cento, risultato di un aumento 37 per cento negli Stati Uniti, del 21 per cento nei Paesi dell’Unione Europea ed in piccola parte nei Paesi emergenti come Cina (+318 per cento) e India (+163 per cento).