2 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Seminari di Qualyfood

Dal packaging «attivo» alla certificazione volontaria

Le aziende sempre più impegnate nella “progettazione” di alimenti sicuri e con caratteristiche stabili nel tempo

CREMONA – La shelf life degli alimenti, vale a dire il periodo in cui essi mantengono stabili le loro caratteristiche e risultano ancora appetibili per il consumatore, è un tema sul quale le aziende alimentari investono moltissimo, come conferma Alessandro D’Alessandro, del Group Science Technology & Quality Cereal Chemistry & Technology Support di Barilla. «Tutta la ricerca messa in atto dalle aziende – dice D’Alessandro – è volta a far trovare al consumatore sul banco della distribuzione alimentare un prodotto di qualità che non solo sia controllato, ma anche progettato per resistere più a lungo possibile nella sua forma ottimale.»

D’Alessandro è stato uno dei relatori del convegno «L'approccio moderno alla shelf life degli alimenti: valutazione, qualità, normativa, sicurezza», tenutosi oggi alla Fiera di Cremona nell’ambito dei Seminari di Qualyfood, organizzati in collaborazione con AITA (Associazione Italiana Tecnologia Alimentare).
Un altro nodo fondamentale del settore è il packaging: oggi la ricerca in questo settore si è spinta molto avanti, tanto che, come affermato da Luciano Piergiovanni, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Milano, «esistono due tipologie di confezionamento: con materiali barriera e materiali attivi. I materiali barriera sono prodotti compositi che impediscono il passaggio di ossigeno, acqua e luce con indiscusso vantaggio per la conservazione dell’alimento, mentre i materiali attivi hanno, tra le funzioni più importanti, la capacità di sequestrare l’ossigeno presente nella confezione o di cedere una sostanza antiossidante e antimicrobica che interagisce con l’alimento o l’ambiente. Non quindi una protezione passiva, bensì attiva.»

Una ricerca, quindi, volta a tutelare la sicurezza del consumatore. Una tutela garantita anche dalla certificazione volontaria delle aziende alimentari che, come spiega Roberta Prati di Bureau Veritas Italia, «codifica degli standard di sicurezza e igiene che sempre più spesso vengono adottati dalle aziende stesse, in modo tale da rendere trasparente il proprio lavoro e certificare che quello che arriva sugli scaffali della distribuzione è un prodotto che può essere consumato con fiducia.»

Grazie ai Seminari di Qualyfood, ormai consolidati appuntamenti per tutti i tecnici e ricercatori dell’industria alimentare, CremonaFiere si conferma ancora una volta l’osservatorio nazionale più qualificato sul settore agroalimentare.