28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Crisi mercati finanziari

Sottovalutati i rischi sistemici liquidità

E' quanto si legge nel Global Financial Stability Report del Fondo monetario internazione: «Le agenzie di rating hanno contribuito all'instabilità finanza»

NEW YORK - Prima che esplodesse la crisi peggiore dagli anni Trenta e durante la tempesta che ha messo in ginocchio i mercati finanziari globali, «i rischi sistemici posti dal livello di liquidità non sono stati adeguatamente riconosciuti nel settore pubblico e privato, rendendo necessario un intervento senza precedenti da Governi e banche centrali».

LIQUIDITÀ - E' quello che sostiene il Fondo Monetario Internazionale nei capitoli analitici del Global Financial Stability Report - presentati oggi - in cui si evidenzia che l'incapacità di molti istituti finanziari di rinegoziare o ottenere finanziamenti di breve termine è stata la caratteristica principale della crisi. Oggi sono diffusi il secondo e il terzo capitolo, mentre il primo sarà pubblicato il 5 ottobre durante gli incontri annuali dell'Istituto a Washington.
Uno degli aspetti principali della crisi è stato il maggiore utilizzo da parte delle banche del finanziamento wholesale a breve termine (metodo che le banche usano per finanziare operazioni e gestire il rischio), fatto che ha creato significativi problemi quando questo tipo di credito si è prosciugato.

AGENZIE DI RATING - Anche il Fondo monetario internazionale punta il dito contro le agenzie di rating: sebbene «involontariamente», secondo l'istituzione di Washington «hanno contribuito all'instabilità finanziaria». Questo perché i voti che assegnano ai titoli finanziari, anche alle emissioni dei paesi «si incastrano in varie regole, normative e meccanismi, e in questo modo i declassamenti possono innescare a colpi destabilizzanti e effetti di ricaduta sui mercati finanziari». Per questo «andrebbe ridotta la dipendenza di regole e normative sella finanza sui rating che potenzialmente creano effetti prociclici», afferma l'Fmi in uno dei capitoli analitici del suo ultimo Global Financial Stability Report, uno dei rapporti annuali che vengono anticipati in vista degli incontri autunnali a Washington con la Banca mondiale.

D'ACCORDO LA BCE - In precedenza anche la Bce aveva più volte accusato le agenzie di rating di avere effetti «prociclici» nel loro operato, ovvero di avere a volte la tendenza ad accentuare le situazioni di tensione dei mercati con le loro decisioni. Secondo l'Fmi «le agenzie di rating andrebbero scoraggiate dal rinviare decisioni sui voti, che creano potenziali effetti prociclici. Dovrebbero dedicare maggiore attenzione alla composizione dei debiti dei paesi, e gli stessi Stati potrebbero fare di più - puntualizza l'Fmi - per fornire queste informazioni».