23 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Il caso Melfi

La Fiat non vuole gli operai reintegrati

Fiom: «Comportamento antisindacale, valutiamo azione legale»

MELFI - La Fiat ha chiesto ai tre lavoratori dello stabilimento di Melfi, licenziati nel luglio scorso e reintegrati dal giudice di lavoro, di non presentarsi in fabbrica alla riapertura di lunedì prossimo. Lo conferma il segretario nazionale della Fiom, Enzo Masini, sottolineando che la decisione è stata comunicata tramite un telegramma. La Fiat ha fatto sapere ai tre operai che alla riapertura della fabbrica lunedì prossimo, «non intende avvalersi della loro prestazione» ma che continuerà a rispettare gli obblighi contrattuali.
Il 6 ottobre sarà discusso il ricorso presentato dal Lingotto contro la decisione del giudice di Melfi.

La Fiat continua nel suo comportamento «antisindacale» commenta Masini. E la Fiom sta valutando con gli avvocati se ci sono gli estremi per un'azione penale ha detto il segretario regionale della Fiom Basilicata, Emanuele Di Nicola, poichè il giudice aveva deciso «per il reintegro immediato dei tre lavoratori».
Lunedì comunque dalle 12 ci sarà un presidio della Fiom davanti all'azienda, anche per «informare i lavoratori», ha spiegato Di Nicola, sottolineando che «chiederemo che i lavoratori entrino come da ordinanza del giudice che è un giudice della Repubblica italiana. Marchionne non può pensare che le leggi dello Stato siano rispettate solo per fare profitto, ma devono essere rispettate anche quando di mezzo ci sono i lavoratori».