Tremonti: non servirà un'altra manovra
Il Ministro dell'economia preferisce non parlare di politica: «Io Premier? Faccio il Ministro». Oggi la nomina Consob
MILANO - Dice di essere molto impegnato a fare il ministro, vuole solo parlare di economia e non risponde alla domanda sulla sua presunta ambizione a diventare presidente del Consiglio. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, risponde così alle domande dell'intervista pubblicata oggi sul Sole 24 Ore.
MANOVRA - Su una possibile nuova manovra in autunno Tremonti dice che non ci si deve aspettare «né una manovra né una contromanovra. In realtà la manovra che abbiamo fatto è a partire dal 2011 e tutte le indicazioni che abbiamo oggi ci dicono che è sufficiente». La crescita economica va affrontata «solo sul presupposto della stabilità finanziaria», perché «l'instabilità finanziaria non produce sviluppo, ma crisi», mentre il caso Pomigliano è emblematico di come si stiano muovendo le regole di mercato.
«L'ideale è avere una fabbrica perfetta quanto i diritti perfetti. Il reale è un po' diverso. Ed è reale il rischio che si conservino diritti, ma si perda la fabbrica, emigrata altrove».
NOMINA CONSOB - Per quanto riguarda il tema delle nomine, a partire da quella del presidente della Consob, Tremonti spiega che «sulla Consob oggi vedrà che c'è la nomina, mentre per quella del nuovo ministro dello Sviluppo economico «verrà, ma sarei contradditorio se non le dicessi che per me un ministro dello Sviluppo già c'è ed è quello della Semplificazione». Tremonti ha poi rivendicato di avere fatto «la più seria riforma delle pensioni in Europa, senza scioperi e senza contestazioni. E mi pare che all'estero venga valutata molto meglio di quanto non si faccia in certi settori in Italia». Sull'attuazione del federalismo Tremonti dice che «la delega sul federalismo fiscale «resterebbe in piedi» anche se «cambiasse l governo o si andasse alle elezioni», mentre il provvedimento sul fisco municipale «oggi in consiglio dei ministri» è un «testo condiviso ed equilibrato».