2 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Lavoro

In Italia salari a rilento anche se si lavora più che in Giappone

Ultimo rapporto sull'occupazione relativamente all'anno 2008: crescita a livelli deboli e sotto la media dell'Ocse fin dal 1990

PARIGI - Crescita dei salari a rilento in Italia, e perfino in lieve calo negli ultimi anni mentre le retribuzioni si attestano già a livelli inferiori alle medie dell'Ocse. I dati sono contenuti in diverse tabelle pubblicate dall'ente parigino nel suo ultimo rapporto annuale sull'occupazione, relativamente all'anno 2008: in Italia in termini assoluti il livello medio del salario a orario pieno viene indicato a 39.789 dollari l'anno, e a 30.794 dollari se ricalcolato a parità di potere di acquisto con gli altri paesi. Nella media Ocse in valori assoluti il salario annuale a tempo pieno è invece di 47.015 dollari, e 41.435 dollari a parità di potere di acquisto. In Germania rispettivamente 47.054 e 36.835 dollari, in Francia 49.631 e 36.347 dollari.

Inoltre, secondo i calcoli dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel biennio 2007-2008 mediamente in Italia i salari sono calati dello 0,1 per cento tenuto conto dell'inflazione, e dopo una lunga fase di crescita debole: nel 2000-2005 sono saliti dello 0,3 per cento, nel 1995-2000 dello 0,8 per cento, e nel 1990-1995 i salari medi a tempo pieno erano diminuiti dello 0,7 per cento. Invece nella media dei 30 paesi che fanno parte dell'Organizzazione, sempre tenendo conto dell'inflazione sul 2007-2008 i salari sono cresciuti dello 0,1 per cento, nel 2000-2005 dello 0,7 per cento, nel 1995-2000 dell'1,9 per cento e nel 1990-1995 dell'1,2 per cento.

Peraltro non è che in Italia si lavori poco secondo un'altra tabella Ocse. Anzi, più che in Giappone: nel 2009 in media le ore lavorate per occupato nella penisola sono state 1.773, contro 1.714 del Giappone - un paese notoriamente popolato da lavoratori zelanti - e anche più alte che le 1.768 ore degli Stati Uniti. Va tuttavia rilevato che in quest'altra tabella il record assoluto sulle ore lavorate spetta curiosamente alla Grecia, un paese non certo rinomato per ritmi di lavoro serrati: eppure secondo l'Ocse vanta 2.119 ore l'anno per persona occupata, il valore più elevato forse perché manca il dato della Corea del Sud, dove nel 2008 si erano registrate 2.256 ore lavorate. Va precisato che la stessa Ocse avverte che questi dati sono poco adatti a paragoni diretti sui singoli anni, in quanto provenienti da fonti differenziate, in ogni caso rappresentano il numero totale di ore lavorate in un paese diviso per la media del numero totale di lavoratori.