28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
I vertici mondiali | G20

Politica economica, le divisioni USA-UE

L'allarme del FMI sul lavoro. Draghi (Fsb): «No a nuove tasse sulle banche prima della riforma globale del settore»

TORONTO - Si sono presentati chiaramente divisi Stati Uniti e Unione europea, sulle linee da tenere in politica economica all'avvio del vertice del G8 in Canada, incontri che da domani proseguiranno allargati a tutto il G20. Se formalmente è ai 20 che vengono riservate le questioni economiche, già da oggi il tema ha tenuto banco: prima di partire il presidente Barack Obama ha rilanciato la sua azione di pressing sull'altra sponda dell'Atlantico, affinché mantenga le misure a sostegno della crescita. «Dobbiamo agire in maniera coordinata - ha detto - perché questa crisi ha dimostrato che le nostre economie sono legate in maniera indistricabile».

MERKEL: CONTI IN ORDINE - La risposta è giunta dalla Germania, paese alfiere nell'Ue sulla necessità di rimettere ordine nei conti: «E' giunto il momento di ridurre i deficit di bilancio», ha affermato la cancelliera Angela Merkel giungendo in Canada. Dopo la crisi di bilancio in Grecia ormai i governi dell'Ue, e soprattutto dell'area euro sono tutti orientati verso manovre di risanamento dei conti pubblici. «L'Europa ha si è accorta di cosa significhi avere deficit troppo elevati», ha aggiunto la Merkel.

ALLARME LAVORO - Intanto il Fondo monetario internazionale avverte tutto il G20 sui rischi che incombono sull'economia globale se non si mantiene una strategia di coordinamento: rischia di perdere qualcosa come 4.000 miliardi di dollari nei prossimi anni, e fino a 30 milioni di posti di lavoro. Stime contenute in un rapporto che l'Fmi ha fornito ai leader globali, trapelato da indiscrezioni di stampa.

FSB: NO A TASSE SULLE BANCHE ORA - E un altro richiamo all'azione coordinata, stavolta sulle riforme nella finanza e in particolare nel settore bancario, è giunto dal Financial Stability Board, l'ente di consultazioni internazionali presieduto da Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia. Questa riforma, battezzata Basilea III e che punta a rendere le banche più solide e meno rischiose, perdendo qualcosa in redditività, deve avere la massima priorità, dice l'Fsb. E fonti dell'Fsb aggiungono che sull'eventuale creazione di nuove tasse a carico delle banche, sarebbe meglio aspettare il lancio proprio della riforma, anche perché andrà a ridefinire alcuni parametri chiave del comparto, come i livelli di patrimonializzazione.