Guariniello: dai tedeschi prime ammissioni
Indagati in aumento, per ora una decina. Si procede anche per frode in commercio. Ieri ispezione a Verona
TORINO - Sono una decina, per ora, gli indagati del caso «mozzarelle blu», su cui il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un'inchiesta più di una settimana fa, quando i Nas di Torino operarono il primo maxi-sequestro di 70mila esemplari di formaggi che diventano color puffo una volta aperti. Un caso che si è esteso in Italia e in Europa.
«Ma potrebbero salire gli indagati - spiega Guariniello - più si va avanti e più ne scopriamo. Per ora ci sono due responsabili della casa produttrice tedesca e i distributori in Italia, che fanno capo a più di una società». Si procede per violazione delle legge del '62 sugli alimenti, commercio di sostanze alimentari nocive e frode nell'esercizio del commercio.
«Siamo in contatto col Ministero della salute - prosegue il procuratore - per avere tutti i dati relativi alle importazioni nel nostro paese. So che in Germania le ispezioni sono gà state fatte. Ieri la nostra Procura ne ha effettuata una molto importante a Verona, presso lo stabilimento di una delle aziende importatrici».
E da parte dei responsabili della casa madre tedesca, spiega il procuratore, stanno emergendo le prime spiegazioni. «Hanno parlato di acqua di raffreddamento prelevata dai pozzi contaminata - precisa Guariniello - inquinata cioè da materiali vari a causa di alcuni lavori di manutenzione che starebbero facendo. Stanno ammettendo quindi che in parte la responsabilità è loro».