Sacconi: nel welfare più privato, meno stato
Per il ministro del lavoro l’accordo di Pomigliano è la strada seguire
ROMA - Il Ministro Sacconi ha pronta la sua ricetta per ristrutturare il sistema del welfare italiano. Una ricetta che presenta con le sue dosi » meno stato e più società». E’ questa la sintesi del suo pensiero che il Ministro ha affidato ad una lettera riportata oggi dal Corriere della Sera.
«Meno Stato - scrive Sacconi - significa meno regole, meno strutture, meno spesa pubblica, meno intermediazione politico-istituzionale. Più società significa, in conseguenza, più mercato, più sussidiarietà più spesa privata per il bene comune, più responsabilità degli attori sociali e comunitari, famiglia inclusa». Per questo, secondo il ministro, si tratta di «fare di necessità virtù, sviluppando da un lato l'autorevolezza dello Stato in quanto regolatore proteso ai risultati del bene comune e, dall'altro, la storica propensione delle nostre comunità alla cultura del dono e delle nostre organizzazioni sociali a gestire servizi alla persona nel lavoro».
«Ovviamente - secondo Sacconi - compito dei decisori tanto centrali quanto regionali o locali è quello di creare le migliori condizioni affinché si esprimano compiutamente le capacità comunitarie in termini complementari o sostitutivi rispetto alle funzioni pubbliche». Il riferimento è «non solo a discipline regolatorie e fiscali di vantaggio» ma «ad un più generale assetto delle funzioni pubbliche tale da riconoscere ruoli e spazi alle esperienze privato-sociali».
Nello stesso mercato del lavoro, rileva il ministro, vanno cercate soluzioni specifiche per aziende o territori. «Ciò significa - afferma Sacconi - riconoscere in sussidiarietà alle organizzazioni locali dei lavoratori e degli imprenditori la duttile capacità di definire accordi che potrebbero presto avvalersi anche della derogabilità di una parte dello Statuto dei lavoratori». In tal senso l'intesa di Pomigliano, commenta il ministro, «è una buona pratica non perché riproducibile negli stessi termini altrove ma perché indicativa di un metodo utile a tante situazioni».
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