28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Le misure anti-crisi

Berlusconi alla fine firma la manovra

Via libera dal premier che prima aveva detto: «Firmerò quando Napolitano darà la sua valutazione». Anm: «Per ora niente sciopero»

ROMA - Il testo della manovra economica è stato trasmesso stamani da Palazzo Chigi al Quirinale. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo quando si apprende in ambienti del Quirinale, sta esaminando il testo del decreto legge che, come da prassi, è stato trasmesso e firmato dal presidente del Consiglio.

IL CHIARIMENTO - Un comunicato quello di Palazzo Chigi che chiariva i contorni di quello che rischiava di diventare l'ennesimo caso nei confronti del testo della manovra di cui non si conosce finora l'esatto contenuto. La manovra? «E’ all’attenzione del Capo dello Stato». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva risposto in mattinata, all’uscita da Palazzo Grazioli, ai giornalisti che gli chiedevano a che punto fossero i lavori sulla manovra economica e se, a differenza di quanto aveva detto venerdì l’avesse firmata. «La manovra viene firmata quando il Colle avrà dato la sua valutazione», aveva concluso il premier.

ANM - Il parlamentino dell'Anm, per ora, sembra orientato ad escludere l'ipotesi di uno sciopero dei magistrati contro le norme contenute nella manovra finanziaria varata dall'esecutivo. In particolare, il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini, sottolinea la necessità di «mettere in campo iniziative, ma nei limiti della responsabilità» come ad esempio «organizzare nelle varie sedi azioni comuni con il personale amministrativo», cioè protestare «insieme» contro norme «inique».
Bocciatura, invece, per lo sciopero bianco, perché «è senza via di uscita: se per una volta dici che non fai un'udienza senza il cancelliere, poi lo devi fare sempre». Insomma, per Cascini è «inopportuna la proclamazione dello sciopero, ma vista l'iniquità intrinseca del testo non rinunciamo - ha detto - alla possibilità di ricorrervi in futuro, se le misure nei confronti dei magistrati, ma anche nei confronti di altre categorie all'interno dello stesso settore, fossero inique. Non intendiamo sottrarci al nostro dovere di cittadini di contribuire alla soluzione della grave crisi in cui si trova il paese, ma questo deve avvenire in termini di equità e di giustizia».
Simile la posizione del presidente dell'Associazione, Luca Palamara, che però non partecipa al cdc in quanto malato. In una breve lettera inviata al parlamentino, Palamara sottolinea che la manovra economica del governo «contiene misure inique e irragionevoli, che colpiscono l'intero sistema giudiziario. Saremo fermi nella protesta - scrive Palamara - per garantire i principi di autonomia e indipendenza della magistratura. Essere considerati non una risorsa, ma addirittura un costo per la giustizia è francamente inaccettabile».

DI PIETRO - Sul fronte politico il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, da Reggio Calabria per un'iniziativa del suo partito critica la manovra: «I tagli di questa manovra sono contro il Sud. Non ci sono dubbi che esistano sacche di malaffare ma per coprire i buchi del debito pubblico si fanno pagare sempre i soliti e cioè i lavoratori del pubblico impiego e soprattutto i pensionati del Mezzogiorno». «Ci fanno pagare pure il minimo accesso alla vita - ha affermato l'ex pm - e se continua così oltre a privatizzare l'acqua questo governo tenterà di privatizzare anche l'aria che respiriamo, ed invece tutti abbiamo il diritto all'acqua perché è un bisogno naturale insopprimibile dell'essere umano».