6 maggio 2024
Aggiornato 08:30
Indici a picco

Borsa, ripartono i cali a catena

Giù Asia ed Europa. L'euro a 1,22 dollari. Milano -3,92%, Londra -2,82%. Rehn: «Ue faccia riforme strutturali»

MILANO - Ripartono le cadute a catena delle Borse mondiali, con pesanti flessioni in Asia e Ue sulla scia della chiusura in ribasso di ieri a Wall Street, mentre si riaccendono i timori sulle prospettive dell'economia in Europa e di possibili deterioramenti di tutta l'attività a livello mondiale. E torna a indebolirsi anche l'euro, già da ieri di nuovo in calo che stamattina prosegue a 1,2213 dollari. A Milano a tarda mattina il Fottsie-Mib accusa un pesante meno 3,92 per cento, il Footsie Italia all-share un meno 3,79 per cento. Tokyo ha siglato gli scambi lasciando sul terreno il 3,06 per cento, Hong Kong il 3,47 per cento e Shanghai l'1,90 per cento. Da ieri la tendenza agli allarmismi dei mercati aveva trovato spunto anche nel salvataggio durante il weekend di una cassa di risparmio in Spagna, la Cajasur.

Tutta in pesante ribasso l'Europa, con Londra al meno 2,82 per cento, Parigi meno 3,11 per cento, Francoforte meno 2,87 per cento. Oltre ai persistenti timori sulla crisi di bilancio della Grecia, adesso pesano forse ancor di più le attese di un effetto frenante sull'economia a seguito dei drastici piani di risanamento dei conti che tutti i paesi del Vecchio Continente si stanno affrettando a varare. Dopo mesi di dibattito sui tempi dei lanci delle «exit strategies», ossia la conclusione delle politiche di spesa volte a contrastare la recessione, in Europa i dubbi sembrano esser stati fugati dalla situazione dei mercati: le exit strategies devono scattare subito. Inoltre in generale la Finanza risente anche delle prospettive di restrizioni normative che si profilano sia negli Usa che in Europa, sia a seguito della precedente crisi mondiale, sia a riflesso della situazione attuale.

Renh: «Riforme strutturali» - Intanto il commissario europeo agli affari economici è tornato a spronare sulla necessità di accompagnare le manovre di aggiustamento dei conti a riforme strutturali volte a ridare slancio alle economie. Fino a quando i governi non si decideranno a metterle in campo, ha affermato, la crescita economica continuerà a ristagnare, e non supererà un 1,5 per cento in termini di Pil l'anno. Rehn chiede di intervenire sui servizi e sul mercato del lavoro, sostenendo che adeguate misure consentirebbero di creare 10 milioni di posti in Europa e di tranciare la disoccupazione al 3 per cento per l 2020. Ma intanto resta l'accentuata volatilità dei mercati e si profila una apertura in netto calo anche a Wall Street, a circa quattro ore dall'avvio di seduta i futures sul Dow Jones cedono il 2,13 per cento, quelli sul asdaq il 2,28 per cento.