Expo 2015, Governo e Chiesa dialogo
Letta: «Ascoltare il contributo che viene da mondo cattolico»
ROMA - «Pieno sostegno dal governo» e pieno ascolto «delle sensibilità e degli stimoli che provengono dal mondo cattolico e dalla Chiesa: l'Expo 2015 rilancia il dialogo tra il governo italiano e Oltretevere. Il patto di collaborazione si suggella a palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede, dove oggi pomeriggio si sono ritrovati attorno al tema «Alimentare la pace» il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il cardinale Giovanni Laiolo che guida il governatorato della Città del Vaticano, il sindaco e commissario straordinario per l'Expo 2015 Letizia Moratti, l'amministratore delegato di Expo 2015 Lucio Stanca. L'evento che si terrà a Milano ha come tema proprio quello della sicurezza alimentare e la tavola rotonda di oggi rappresenta un vero e proprio «dialogo aperto tra Expo e Chiesa verso il 2015».
Il primo a sostenerlo è proprio Gianni Letta che parla di «un cammino complesso, iniziato da tempo, che deve tenere conto del contributo della Chiesa» nell'ottica di una «virtuosa osmosi». Il clima è disteso e a tratti anche scherzoso tanto che il sottosegretario 'legge' la tempesta di pioggia che si abbatte a metà pomeriggio su Roma e che costringe i partecipanti al convegno a una temperatura non proprio primaverile sotto il loggiato di palazzo Borromeo, come il segno di una «doppia benedizione» all'evento che si sta costruendo. Il Vaticano è rappresentato dal cardinale Laiolo che fa le veci di Peter Turkson, presidente del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace, assente all'evento perchè inviato dal Papa in Africa. Nell'intervento che viene letto dal cardinale Laiolo Turkson ribadisce «il diritto inviolabile di ogni persona e di ogni famiglia al cibo» e denuncia «lo scandalo» delle morti per fame. Per la Chiesa «le politiche economiche non possono essere separate da considerazioni etiche e ogni Stato deve mostrare sensibilità verso i più deboli».
Della lotta alla fame nel mondo e della sicurezza alimentare parla molto anche il sindaco Letizia Moratti che illustra, quasi uno per uno, i progetti che si stanno sostenendo in nome di Expo 2015: «Non l'abbiamo pensato come un evento, ma come un percorso. Non sarà un avvenimento monumentale come quello di Shanghai ma un cammino basato sulla conoscenza e il segno che lascerà non sarà, come per l'Esposizione universale a Parigi del secolo scorso una Tour Eiffel, ma la creazione di piccoli centri per lo sviluppo sostenibile con la realizzazione nelle zone più povere del mondo di scuole, ospedali e centri di formazione». Anche Stanca non ha dubbi: «Non rincorriamo il modello di Shanghai, non vogliamo stupire il mondo attraverso la monumentalità nè vogliamo scivolare in una sorta di Disneyland». L'Expo 2015 guarderà alla solidarietà ed è proprio su questo che si imposta una stretta collaborazione con la Chiesa.
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