29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Euro ai minimi da 4 anni

Le borse europee di nuovo in netto ribasso

Timori su Pil. Allarme da bando alle vendite allo scopero in Germania

ROMA - Tornano ribassi generalizzati nelle Borse mondiali, in Europa si registrano cali superiori al 2 e al 3 per cento che oggi trovano nuovi spunti nella decisione della Germania di mettere al bando alcune operazioni speculative, le vendite al ribasso e allo scoperto su diversi titoli pubblici e privati, mossa a cui diversi osservatori danno una chiave di lettura allarmistica. Tuttavia i cali erano ripartiti già ieri a Wall Street, prima che Berlino facesse il suo annuncio, poi la decisione ha accentuato le flessioni, così come ha ulteriormente indebolito l'euro, finito fin sotto quota 1,22 dollari di nuovo ai minimi da quattro anni a questa parte. Nel primo pomeriggio a Milano il Footies-Mib cede il 3,53 per cento.

Di fondo continuano a pesare i timori di un indebolimento dell'economia dell'area euro, a seguito delle dure manovre correttive dei conti che vengono lanciate dopo la crisi di bilancio della Grecia. E si teme che la frenata di Eurolandia possa finire per compromettere anche il resto dell'economia mondiale. Londra cala del 2,22 per cento, Parigi de 2,51 per cento, Francoforte del 2,36 per cento. A Wall Street i contratti futures sull'indice Dow Jones sono in calo dello 0,57 per cento. Nel frattempo l'euro, dopo esser calato fino a 1,2144 dollari tenta una stabilizzazione vicino a 1,22, ma il quadro resta volatile.

La cancelliera tedesca Angela Merkel è tornata a insistere sulla necessità di difendere la divisa: «se l'euro fallirà sarà l'Europa stesa a fallire», ha detto. Secondo indiscrezioni di stampa vuole inasprire le regole del Patto di stabilità Ue e i meccanismi di controllo dei conti pubblici dei paesi. Ma proprio in Germania c'è anche chi è tutt'altro che preoccupato dal deprezzamento dell'euro: i grandi esportatori. Basti tener presente che due anni fa, quando l'euro aveva raggiunto invece un picco massimo a 1,6038 dollari, un'auto tedesca da 50.000 euro negli Stati Uniti costava 80.000 dollari: oggi la stessa cifra risulta 'scontata' a 60.000 dollari grazie ai cambi. E il Financial Times frena le ipotesi di un ritorno alla parità euro-dollaro: anche gli Usa hanno i loro problemi di bilancio, osserva nella Lex Column, con un deficit che quest'anno salirà oltre il 10 per cento del Pil, mentre mancano manovre di risanamento dei conti simili a quelle dei paesi europei.