Per l'Irlanda una «band bank» da 81 milardi
Un gigantesco contenitore in cui far confluire tutte le attività ritenute a rischio. Tre dei maggiori istituti sotto pieno controllo pubblico
DUBLINO - L'Irlanda lancia una serie di misure con cui promette di risolvere definitivamente il problema dei dissesti finanziari delle sue banche, che prevedono la creazione di una «bad bank» - gigantesco contenitore in cui far confluire tutte le attività ritenute a rischio - e la nazionalizzazione di tre dei suoi maggiori istituti di credito. Dublino vuole chiudere questa vicenda «una volta per tutte», ha affermato il ministro delle finanze Brian Lenihan, che oggi illustra i vari provvedimenti approntati agli altri componenti dell'esecutivo.
81 MILIARDI DI EURO - Secondo le ricostruzioni del Financial Times la mole di questa band bank potrebbe raggiungere gli 81 miliardi di euro. Ma sarà a caro prezzo che le banche potranno avvalersi di questo strumento per sbarazzarsi di attività problematiche: sulla loro cessione sarebbe stata prevista una elevata penalità-sconto (haircut), pari al 17 per cento del valore del titolo ceduto.
«UNA VOLTA PER TUTTE» - Intanto i media locali riferiscono che a finire sotto il pieno controllo pubblico saranno la Allied Irish Banks e la Bank of Ireland, dove il governo conta già partecipazioni del 25 e 16 per cento rispettivamente. Stessa sorte anche per la Anglo Irish Bank, mentre oggi le relative azioni procedono al rialzo in Borsa. «Lo stato irlandese è riuscito a ripristinare la sua credibilità sulla politica di bilancio - ha affermato Lenihan -. Ora dobbiamo tradurre tutto questo nel riportare fiducia anche nel settore bancario: una volta per tutte».
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