5 maggio 2024
Aggiornato 15:00

La CNA di Milano si confronta con Reguzzoni e Grimoldi

Firmatari della legge sul made in italy

MILANO - La lotta per la valorizzazione del prodotto «fatto in Italia» contro le lobby della Grande Distribuzione europea non si è affatto conclusa, hanno gridato gli artigiani ieri sera presso la sede di Cna Milano (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), dove si è tenuto il convegno con gli on. Paolo Grimoldi e Marco Reguzzoni firmatari dell’atteso disegno di legge relativo al «Made In» che entrerà in vigore da ottobre 2010.

L’incontro si è concluso con l’impegno da parte degli onorevoli di gettare le basi per la necessaria estensione della Legge anche ad altri settori, nonché per definire e sviluppare nuovi progetti quali l’implementazione delle regole di mercato, che consentano anche ai «piccoli» di competere ad armi pari. Un impegno che non può prescindere dal coinvolgimento di Fondazione 2015 - Centro studi Aree Metropolitane e Mercato - un organismo vicino alle pmi che da oltre un anno si sta occupando dell’analisi delle loro problematiche svolgendo un ruolo di cerniera con il sistema politico.

Intanto, con l’etichettatura obbligatoria viene certificata la provenienza dei prodotti tutelando non solo i consumatori ma anche il prestigio del Made in Italy; in questo modo la produzione di qualità del nostro Paese è preservata dalla concorrenza sleale e dalle normative applicate nei paesi Extraeuropei che ancora tollerano sostanze bandite da anni nella UE.

«Questo è un primo e significativo passo nella giusta direzione»- afferma Cristina Croda, presidente di Cna Milano – «Per il momento ringraziamo, ma non ci accontenteremo di stare a guardare come gradualmente la concorrenza sleale indebolisca l‘architrave dell’economia italiana. I percorsi d’intervento a sostegno delle pmi che si sono intrapresi vanno conclusi, e molti ancora sono da incominciare».