25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Nucleare al sud

Le tre regioni del no: resisteremo al governo

L'esecutivo contro le leggi regionali che impediscono le nuove centrali

ROMA - Resisteranno al governo contro il nucleare. Puglia, Basilicata e Campania non intendono cedere alle pressioni arrivate da Roma sulla costruzione di nuove centrali nucleari nel loro territorio. L'esecutivo ha annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro le leggi regionali che bloccano i nuovi siti. Ma la risposta dei tre governatori è stata immediata: avanti per la nostra strada.

L'attuale governatore della Puglia Nichi Vendola, ricandidato dal Pd, ha promesso battaglia contro le centrali nella sua regione: «Saremo una barriera umana che neppure i carri armati potranno bucare». Politicamente, aveva detto, l'atteggiamento del governo è «il più brutale ritorno a un centralismo persino autoritario», con il decreto sulle centrali che «prevarica le autonomie locali e gli enti territoriali». Ma la Puglia «è una regione dove i cittadini non portano l'anello al naso».

Dura replica anche dalla Basilicata: «Il Governo nazionale vuole censurare una normativa regionale impiantata su una legittima aspirazione e su una legittima convinzione di un intero territorio. Ora si apre un conflitto davvero complicato», ha detto il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo. Medesima fermezza è stata espressa dalla Campania: la legge regionale sul nucleare rispetta le norme costituzionali e «siamo fiduciosi che la Corte terrà nel dovuto conto i fondamenti giuridici contenenti nella norma», ha detto il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino.