Cgil: da Brunetta un nuovo colpo al «Diritto alla Salute»
Lo denuncia Michele Gentile, responsabile del dipartimento dei Settori pubblici della Cgil Nazionale
ROMA - Nuova stretta sulle fasce di reperibilità per i dipendenti pubblici in malattia. «Con un provvedimento adottato oggi, il ministro Brunetta ha innalzato a sette, dalle quattro attuali, le ore di reperibilità per i dipendenti dello Stato in caso di malattia». Lo denuncia Michele Gentile, responsabile del dipartimento dei Settori pubblici della Cgil Nazionale.
«Il Ministro Brunetta - afferma Gentile - ha varato oggi una nuova stretta sulle fasce di reperibilità per i dipendenti pubblici in malattia, senza aver preso in considerazione il conto annuale della Ragioneria Generale dello Stato». Dati, questi ultimi, che per il dirigente sindacale dimostrano «senza nessuna ombra di dubbio, una continua diminuzione dell'assenteismo nel pubblico impiego, in linea con quanto emerge dai conti degli anni precedenti».
Secondo il dirigente sindacale con questo sistema «si colpisce il diritto alla salute di tutti i lavoratori della pubblica amministrazione invece di colpire, con controlli mirati, chi si assenta dal lavoro ingiustamente». Il decreto, «firmato oggi da Brunetta e da martedì pubblicato in Gazzetta Ufficiale», annuncia Gentile, «non tiene conto delle più comuni norme in materia di lavoro e che delinea un uso privato della salute dei lavoratori pubblici».
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