27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Per il 2009 «rosso» di 8 milioni di euro

EXPO 2015: nel 2010 previsto disavanzo di 15 milioni

Ultima riunione del consiglio di amministrazione della società guidata da Lucio Stanca

MILANO - E' pari a 15 milioni di euro il disavanzo di Expo 2015 spa previsto per l'esercizio 2010. Il punto sulla situazione economico-finanziaria della società di gestione dell'evento è stato fatto oggi in occasione dell'ultima riunione del consiglio di amministrazione della società guidata da Lucio Stanca. Sul tavolo anche l'andamento dell'esercizio 2009 che sarà archiviato con un 'rosso' di poco superiore agli 8 milioni di euro. Un dato, ha tenuto a sottolineare l'a.d. Stanca, «migliore rispetto alle previsioni di 11,7 milioni di disavanzo contenute nel dossier di candidatura». Per arrivare a questo risultato, ha aggiunto il manager, «abbiamo fatto uno sforzo materiale in termini di efficienza e contenimento dei costi». Le previsioni di spesa per il 2010 sono invece di 15 milioni.

Un cifra che servirà soprattutto a finanziare le numerose iniziative di investimento e preparazione all'Expo in programma per il prossimo anno: «Soprattutto attività commerciali e di marketing - ha tenuto a sottolineare l'ad - perché già con il prossimo anno vogliamo cominciare a realizzare entrate». In vista anche nuove assunzioni: «Saranno 25-30 in tutto il 2010», ha chiarito Stanca. Salirà così a 70 il numero dei dipendenti della società a fine 2010.

Il budget previsto per il 2010, che ha incassato l'approvazione del board, potrebbe però essere rivisto al rialzo. Stanca ha infatti informato il cda delle trattative in corso tra la società e i proprietari privati (Fondazione Fiera Milano e famiglia Cabassi) dell'area destinata a ospitare il futuro sito espositivo. Un'ipotesi, quella dell'acquisto diretto da parte della società di gestione, che dunque si fa sempre più largo: «Dai soci - ha tenuto a puntualizzare ancora Stanca - sono arrivati segnali di grande apertura e disponibilità». Sembra così accantonata la possibilità di un accordo con i privati per ottenere sull'area il comodato d'uso gratuito.

In realtà, accanto a queste due ipotesi, ce ne sarebbe anche un terza, quella dell'esproprio. Ma a sciogliere ogni dubbio in proposito ci ha pensato lo stesso Stanca: «Non ne abbiamo nemmeno parlato». Certo è che acquistare l'area vorrebbe dire per la società superare, e di parecchio, il budget previsto per il 2010 di 15 milioni di disavanzo. Proprio per questo, ha spiegato Stanca, «il budget è stato approvato con l'intento di aggiornarlo nella primavera del prossimo anno». L'importante, ha chiarito, è sciogliere il nodo entro la data della registrazione del progetto al Bie, prevista per i primi giorni di aprile. In quell'occasione i tecnici di Parigi dovranno avere «conferme sulla disponibilità dei terreni». Si fa sempre più improbabile anche l'idea di trasferire il centro di smistamento di Poste Italiane che attualmente sorge nel bel mezzo dell'area che dovrà ospitare il sito.

Una soluzione troppo costosa, e perciò non condivisa dai 5 componenti del board. Mantenere il centro delle Poste nell'area, secondo Stanca, non solo «porterebbe a un consistente risparmio» per la società di gestione, ma in fondo non creerebbe impatti negativi sulla funzionalità del sito. Nel frattempo prosegue il filo diretto tra Expo 2015 spa e i vertici Rai sulla possibile realizzazione di un nuovo centro di produzione televisiva proprio all'interno dell'area del sito espositivo. E allo studio, ha annunciato Stanca che 'tesse' in prima persona i contatti con Viale Mazzini, ci sono molte altre iniziative: da un broadcast totalmente dedicato all'Expo, alla produzione di una fiction dedicata alla nutrizione, tema scelto per l'Expo, fino a un canale digitale ad hoc, dedicato in toto al progetto Expo.

Expo 2015 sembra così avere ingranato la marcia giusta dopo le fratture che avevano lacerato il board provocando per diversi mesi lo stallo del progetto. Una netta inversione di tendenza, rispetto a pochi mesi fa, riconosciuta dagli stessi soci, anche da quelli che in passato si erano dimostrati più critici.

«Come diciamo noi ingegneri - ha osservato Paolo Alli, espressione della Regione nel board di Expo 2015 spa - abbiamo finalmente superato il punto di distacco e come una ruota, grazie al lavoro dell'ad, la società sta finalmente andando a pieno regime. La sintonia tra i soci e la compattezze del cda ci porteranno sicuramente a raggiungere tutti gli obiettivi». Un rinnovato ottimismo condiviso anche da Leonardo Carioni: «C'e' una forte volontà a lavorare in squadra e il cda ha ritrovato la sua compattezza. Lavorando così - è la scommessa del rappresentante del Tesoro - non ci saranno problemi in futuro».