28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Il ciclone Dubai World fa ancora sentire i suoi strascichi

Dubai, il Governo non garantisce i debiti di Dubai World

A picco la borsa locale (-7,3%) e quella di Abu Dhabi (-8,3%). In flessione i principali listini europei

DUBAI - Il governo dell'emirato di Dubai ha avvertito che non intende garantire i debiti del gruppo a controllo statale Dubai World, per cui la scorsa settimana ha chiesto una moratoria sui pagamenti scatenando un allarme globale. Lo ha affermato oggi il direttore del dipartimento finanziario dell'emirato, Abdel Rahman Al Saleh. In precedenza, sempre oggi, Nakheel, divisione immobiliare del conglomerato Dubai World aveva richiesto la sospensione delle contrattazioni delle sue obbligazioni islamica, le sukuk, dalla Borsa di Dubai.

«E' vero che il governo è proprietario di Dubai World - ha detto Al Saleh intervistato dalla Tv dell'emirato - ma dato che il gruppo ha diverse attività che sono esposte a ogni genere di rischi, fin dalla sua creazione era stato deciso che non sarebbe stato garantito dal governo».

GIÙ LA BORSA DELL'EMIRATO - Oggi i mercati dell'emirato hanno riaperto dopo diversi giorni di chiusura legati a una festività locale, che era stata preceduta proprio dall'annuncio-shock della richiesta di moratoria sui debiti di Dubai World. La Borsa di Dubai ha chiuso in caduta del 7,3 per cento e quella di Abu Dhabi dell'8,3 per cento, dopo che nel corso degli scambi i cali avevano raggiunto i dieci punti percentuali. Le sedute si sono caratterizzate da bassi volumi di scambi, a fronte delle forti offerte di vendita le richieste di acquisti sono state deboli.

EUROPA E WALL STREET - Ieri la Banca centrale degli Emirati Arabi Uniti, di cui fa parte Dubai, ha cercato di rassicurare i mercati, annunciando che ha approntato un nuovo schema per fornire liquidità supplementari alle banche locali. In Asia i mercati hanno messo a segno recuperi, i Europa dopo un'apertura in modesto rialzo le Borse sono tornate a calare di circa un punto percentuale.
Anche la borsa di New York apriva in negativo (Dow Jones -0,29%) poi successivamente si portava in territorio positivo (Dow Jones +0,13%) dopo il rialzo inatteso dell'indice Pmi che sintetizza l'andamento del comparto manifatturiero nel distretto industriale di Chicago.

MOLTO ESPOSTE LE BANCHE INGLESI - Le banche inglesi sono quelle che rischiano di pagare il prezzo più caro per le ripercussioni della ristrutturazione del debito del Dubai. Lo scrive Morgan Stanley in una nota basata sui dati della Banca dei regolamenti internazionali, secondo i quali gli istituti del Regno Unito, tra cui Hsbc e Standard Chartered, hanno investito 50 miliardi di dollari nella regione.