19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Giù tutte le piazze europee, Milano ha perso il 3,51%. Bancari a picco

La Dubai «indebitata» rassicura, ma le borse vanno giù

Seduta nera in Europa, in fumo 152 miliardi di euro. Dubai World ha chiesto una moratoria di sei mesi nei pagamenti

DUBAI - L'emirato del Dubai è soffocato dai debiti: il panico corre nelle Borse, quelle europee in particolare bruciano 152 miliardi euro. Le inquietanti difficoltà di Dubai sui suoi debiti plurimiliardari sono andate a toccare un nervo scoperto dei mercati, e scatenato un'ondata di cadute delle Borse, mentre la perdurante debolezza del dollaro contribuisce ad alimentare le tensioni.

DUBAI WORLD - L'altro ieri l'emirato ha improvvisamente comunicato il congelamento per sei mesi dei pagamenti sui debiti del gigante infrastrutturale Dubai World, con un effetto-shock sui mercati. Nell'azionario è scattata una corsa alle vendite, che ha particolarmente penalizzato i titoli dei gruppi ritenuti potenzialmente esposti al debito dell'emirato, 80 miliardi di dollari e sui cui circolano voci di rischi di insolvenza: «default».

WALL STREET CHIUSA - Da rilevare che Wall Street è chiusa per la Festa del Ringraziamento, aggiungendo incertezza tra gli operatori che la considerano un punto di riferimento per tutte le altre Borse. Di conseguenza, giornata nera per tutte le borse europee che hanno mandato in fumo 152 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola seduta, con perdite per i principali indici azionari superiori al 3%. L'indice Dj Stoxx 600 che raccoglie i titoli europei a maggior capitalizzazione ha ceduto il 3,27%.

DEBITO ENORME - Il governo di Dubai ha tentato di rassicurare i mercati affermando che la sua richiesta di congelamento temporaneo dei pagamenti dei debiti del gigante infrastrutturale Dubai World, è necessaria per «far fronte all'enorme debito».
«Comprendiamo le preoccupazioni dei mercati e dei creditori in particolare», ha dichiarato in un comunicato il presidente del comitato fiscale supremo, Ahmed ben Said Al Maktoum. «Tuttavia, abbiamo dovuto intervenire per la necessità di intraprendere un'azione decisiva per far fronte al fardello del debito», ha aggiunto.