26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
In recupero produzione e fatturato per fine anno aspettative in miglioramento

In Brianza frena la caduta nel III trimestre 2009

Per la prima volta dall’inizio della crisi, diminuisce il numero degli imprenditori pessimisti

MONZA - Nel terzo trimestre 2009, sebbene i dati tendenziali continuino a mostrare la gravità della crisi per le imprese manifatturiere brianzole, il quadro congiunturale è più confortante, con una variazione della produzione industriale che, seppure negativa, migliora rispetto al trimestre scorso, passando da -1,57 a -0,46%. E, se la produzione industriale è negativa in tutti i territori della regione, la variazione tendenziale di Monza e Brianza (-7,8%) è migliore rispetto alla media lombarda (-10,5%).

In recupero anche i dati sul fatturato: l’andamento della variazione tendenziale del fatturato totale, a prezzi correnti, corretta per i giorni lavorativi rallenta la sua caduta e si attesta a -13,24% (era il -17,53% nel trimestre precedente). In frenata anche la caduta della variazione congiunturale del fatturato a prezzi correnti destagionalizzato che raggiunge il -3,34%. I dati relativi a produzione e fatturato sono rafforzati dai segnali di fiducia che arrivano dalle aspettative degli imprenditori sull’andamento della produzione per il prossimo trimestre: per il quarto trimestre si intravede, infatti, una prospettiva di miglioramento che anticipa l’andamento futuro: prevalgono ancora i pessimisti sugli ottimisti, ma con un saldo (aumento-diminuzione) che si riduce considerevolmente da -30% a -13,4%.

Restano ancora incertezze sull’andamento occupazionale: se nelle aspettative degli imprenditori l’occupazione risulta essere ancora in una fase di stallo rispetto al dato in ripresa della produzione, tuttavia si registrano un saldo tra tasso di ingresso e tasso di uscita pari a +0,11% e la percentuale di ore di Cassa Integrazione Guadagni sul monte ore trimestrale passa dal 6,02% all’1,51%.

«I segnali di ripresa si fanno evidenti – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – gli indicatori mostrano un significativo miglioramento della situazione delle imprese manifatturiere rispetto allo scorso trimestre. Dobbiamo quindi continuare a sostenere le aspettative degli imprenditori, che migliorano, e guardare con fiducia al prossimo anno, senza dimenticarci che abbiamo il dovere di condurre oltre la crisi tutti, dalle famiglie alle imprese.»

«I dati raccolti – osserva il presidente di Confindustria Monza e Brianza, Renato Cerioli – confermano la percezione, avvertita nelle ultime settimane, che la crisi abbia toccato il fondo e il clima di pessimismo stia lasciando il posto ai primi segnali di timido ottimismo. Ciò non significa, purtroppo, una lenta ma diffusa uscita dalla recessione per tutto il sistema industriale: i tempi della ripresa saranno diversi da settore a settore e da impresa a impresa. In questo momento, in cui coesistono il rischio di una perdurante stagnazione e la possibilità di tornare in attivo, penso sia opportuno agire sul doppio fronte imprese e lavoratori: ad esempio, rendendo strutturale la defiscalizzazione al 10% dei premi di risultato e dando la possibilità all’azienda di godere della decontribuzione sugli stessi premi. Otterremmo così un circolo virtuoso nel rapporto tra lavoratori e aziende per creare valore incidendo sulla produttività e combattere il sommerso.»

PRODUZIONE INDUSTRIALE
La caduta della produzione industriale registrata nell’ultimo trimestre del 2008 (-5,8%), aggravatasi poi nei primi sei mesi del 2009, fa registrare nel terzo trimestre di quest’anno un miglioramento della variazione tendenziale della produzione industriale manifatturiera che si attesta a -7,81% (era -10,37% nel secondo trimestre 2009). Nel periodo luglio – settembre la tenuta della produzione industriale è visibile anche nel miglioramento dell’andamento congiunturale dell’indice della produzione industriale destagionalizzato che si attesta a
-0,46% (era -1,57 nel secondo trimestre 2009). Il miglioramento della produzione trova riscontro in una serie di indicatori economici ad essa collegati: il tasso di utilizzo degli impianti pur continuando a rimanere molto basso cresce di 5 punti percentuali, passando dal 50,79 del secondo trimestre 2009 al 55,74%, così come i giorni di produzione assicurata a fine trimestre salgono a 42,21. A livello dimensionale, sono le piccole imprese a soffrire ancora rispetto al trimestre precedente, mentre le imprese di medie dimensioni riescono a mantenere i valori dello scorso trimestre. Le grandi imprese, invece, mostrano segnali di ripresa della produzione, lasciando supporre che presto gli effetti positivi del rilancio produttivo faranno da traino anche per le piccole e medie imprese. Con uno sguardo allo stesso trimestre del 2008, si osserva che comunque la crisi si è fatta sentire su tutti i livelli dimensionali, con alti e bassi, a seconda dei singoli settori e dei comparti.

FATTURATO
L’andamento della variazione tendenziale del fatturato totale, a prezzi correnti, corretta per i giorni lavorativi, è in linea con l’andamento della produzione delle imprese e rallenta la sua caduta attestandosi a -13,24% (era il -17,53% nel trimestre precedente), facendo assumere all'indice il valore di 96,16. Sempre negativa, ma anch’essa in frenata, la variazione congiunturale del fatturato a prezzi correnti destagionalizzato che raggiunge il -3,34%.

ORDINI
Anche sul versante degli ordini i segnali più rassicuranti arrivano dai dati congiunturali. Gli ordini totali sono pressoché stabili, con un miglioramento soprattutto per quanto riguarda la domanda interna: la variazione congiunturale infatti, seppur ancora negativa, è pari a -0,68%. Per gli ordini esteri (-6,38% rispetto al trimestre precedente) fanno ben sperare le aspettative degli imprenditori, che prevedono un aumento della domanda estera nei prossimi mesi.

OCCUPAZIONE
La progressiva trasmissione al mercato del lavoro degli effetti della crisi economica generale, evidenti nei primi sei mesi del 2009, sembrano rallentare nel 3° trimestre dell’anno, che registra un saldo tra tasso di ingresso e tasso di uscita pari a +0,11%. Una situazione che trova conferma nell’andamento della Cassa Integrazione Guadagni: la percentuale di ore di Cig sul monte ore trimestrale passa dal 6,02% all’1,51%, mentre la percentuale di aziende che ha fatto domanda di Cig è leggermente diminuita, essendo stata richiesta infatti da poco meno di un terzo delle imprese del campione (31,86%). Restano comunque ancora negative le previsioni degli imprenditori sull’occupazione.

ASPETTATIVE
Le aspettative degli imprenditori per il quarto trimestre 2009 fanno intravedere una prospettiva di miglioramento che anticipa l’andamento futuro: sul versante della produzione, prevalgono ancora i pessimisti sugli ottimisti, ma con un saldo (aumento-diminuzione) che si riduce considerevolmente da -30% a -13,4%; in particolare, diminuisce da 43,3% a 31,3% il numero di imprenditori che si aspetta un calo della produzione. Migliorano anche le aspettative degli imprenditori sulla domanda, soprattutto quella estera, il cui saldo è negativo ma in risalita (è passato da -23,2% a -7,6%). Le aspettative sull’occupazione, invece, sono allineate a quelle del II trimestre 2009 in quanto il numero di coloro che prevedono una diminuzione del numero degli occupati bilancia quello di coloro che prevedono un aumento. L’occupazione, che si adegua sempre in ritardo alle situazioni di difficoltà economica, risulta quindi essere ancora in una fase di stallo rispetto al dato sulla produzione che invece fa intravedere chiari segnali di ripresa.