2 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Crisi: per il Presidente della BCE exit strategy prematura

Trichet: «banche facciano loro parte»

«Bene dichiarazioni Usa su dollaro forte. Tassi appropriati». Trichet ha ribadito che entro breve l'inflazione tornerà in terreno positivo

BRUXELLES - L'economia europea sta dando segnali di stabilizzazione, ma non è ancora giunto il momento di pensare ad una strategia di uscita da quelle politiche di sostegno che hanno consentito di contenere il più possibile gli effetti della crisi. E' quanto ha dichiarato il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, nel corso del suo primo intervento davanti al nuovo Parlamento europeo, spiegando che «l'attività economica dovrebbe riprendersi ad un ritmo molto graduale» ma che «sarebbe prematuro dichiarare finita la crisi». Il governatore dell'Eurotower è poi tornato ad esortare le banche a fare il loro mestiere, quello di concedere credito, avvalendosi dei fondi messi da parte dai governi.

«Le banche facciano il loro mestiere» - «Noi continuiamo a ripetere alle banche che quello che stiamo facendo non lo facciamo per i loro grandi occhi, ma perché possano svolgere il loro mestiere», ha spiegato Trichet, osservando come «fino ad ora solo il 55% del capitale messo da parte dai governi per le ricapitalizzazioni è stato utilizzato». Per Francoforte «ulteriori sviluppi deboli nei prestiti alle imprese nei prossimi mesi appaiono probabili», anche se il principale problema resta la domanda, «molto meno dinamica rispetto a prima». Tuttavia il 77% delle richieste di finanziamento è stato accolto, a riprova che «l'erogazione del credito tutto sommato funziona bene».

Tassi adeguati - Il governatore centrale ha ricordato come, oltre ai tassi d'interesse - il cui livello dell'1% è stato giudicato «adeguato» nel corso dell'audizione - la Bce abbia messo in atto varie misure «per sostenere il flusso di credito alle imprese e alle famiglie».

Sistema di vigilanza - Il presidente della Bce ha posto l'accento sull'importanza della riforma del sistema di vigilanza europeo, poiché in futuro rimarrà «essenziale far fronte ai rischi sistemici», tanto più «in vista di un sistema finanziario globale sempre più sofisticato, facilitato dal progresso tecnologico». Trichet ha accolto con favore le riforme condotte a livello europeo e la creazione di un Board europeo sui rischi sistemici, la «cui composizione è appropriata». Per Trichet le raccomandazioni formulate da questo organismo dovranno essere «ben più che semplici parole». Il presidente della Bce, istituzione che avrà un ruolo fondamentale nel board, si è detto «pronto a mettere le risorse necessarie e l'esperienza al servizio del board, a stretta collaborazione con le banche centrali nazionali».

Dollaro forte - Riferendosi alle recenti dichiarazioni del segretario di Stato americano al Tesoro, Timothy Geithner, a favore di un dollaro forte, Trichet ha commentato:«Nell'attuale situazione economica e finanziaria è estremamente importante avere un dollaro forte, come vogliono il presidente degli Stati Uniti e le autorità Usa. Mi fido di questo, penso che sia vero, che la solidità del dollaro sia molto importante».

Nessun rischio deflazione - In merito all'inflazione, Trichet ha ribadito che entro breve tornerà in terreno positivo, fugando ogni dubbio circa un rischio di deflazione. «E' una cosa estremamente chiara ed era stata prevista da tempo», ha osservato, aggiungendo: «Dobbiamo fare di tutto per ripristinare la fiducia nelle famiglie, nelle imprese, nelle varie istanze decisionali, optando per misure non convenzionali se necessario e dicendo chiaramente che non ci allontaneremo mai dal nostro obiettivo primario, ossia la stabilità dei prezzi. Faremo tutto il possibile per migliorare e ripristinare la fiducia».

Ritorno alla normalità nelle politiche di bilancio - Alla luce della stabilizzazione delle condizioni economiche, Trichet ha tuttavia osservato come «alcuni paesi hanno più difficoltà» a trovare una via d'uscita dalla crisi. «Nella zona euro l'inizio del ritorno alla normalità per le politiche di bilancio dovrebbe coincidere con l'inizio della ripresa, e questo secondo la Commissione Ue dovrebbe avvenire nella maggior parte dei paesi nel 2011. Noi condividiamo. Tuttavia alcuni paesi avranno più difficoltà a causa del rapporto tra debito e pil e per il disavanzo eccessivo. Questo già si ripercuote sui mercati e sugli spread», ha osservato.