Latte: in Belgio protesta con maxiallagamento da 3 mln litri
Allagheranno un'autostrada per protesta contro crisi del mercato
BRUXELLES - La Commissione europea presenterà giovedì «nuove proposte» per affrontare la crisi del mercato del latte in Europa, mentre gli allevatori restano sul piede di guerra: i produttori belgi hanno annunciato che domani allagheranno un'autostrada con 3 milioni di litri di latte.
La clamorosa protesta, che segue un altro 'allagamento' simile domenica scorsa (150.000 litri), dovrebbe avvenire nella zona meridionale di Ciney, in Vallonia. Nel frattempo, oggi circa 140 trattori di allevatori belgi e tedeschi hanno bloccato l'autostrada E40 a Eynatten, la confine con la Germania: i produttori reclamano un «prezzo giusto» per il latte.
Le nuove proposte della Commissione di giovedì, ha indicato oggi il portavoce della commissaria all'Agricoltura Marianne Fischer Boel, saranno volte a «cercare mezzi per assicurare che i contadini ottengano un giusto prezzo, sempre che ciò non contraddica le regole del mercato»: ma secondo il funzionario, Michael Mann, «non si tratterà di un capovolgimento politico» rispetto alle posizioni finora sostenute dall'esecutivo comunitario. Resta insomma l'obiettivo di eliminare a termine il sistema delle quote latte e ridurre contestualmente i sussidi agricoli.
Gli allevatori, che hanno iniziato uno sciopero del latte in alcuni paesi come Francia o Belgio, reclamano al contrario una riduzione della produzione per far risalire i prezzi, o almeno un blocco. Francia e Germania, i principali paesi produttori, la scorsa settimana sono riusciti a raccogliere 14 paesi su 27 (diventati poi 18) su una proposta alternativa per mantenere buona parte dei sussidi. Ma la Commissione e gli altri paesi, (fra cui l'Italia)favorevoli alla liberalizzazione del mercato si oppongono. Fischer-Boel in particolare si è detta aperta alla fissazione contrattuale dei prezzi al livello nazionale fra produttori e industriali.
Secondo i sindacati agricoli Copa, il prezzo del latte è calato del 40% dalla primavera scorsa, e se non ci sarà un intervento europeo gli allevatori perderanno 10 miliardi di euro.