Pensioni: servono stabilità e certezza normativa
Le risorse devono essere destinate alla rivalutazione delle pensioni in essere, alle lavoratrici madri, alla non autosufficienza, alle famiglie
ROMA - Condividiamo l’introduzione di meccanismi che favoriscano una maggiore stabilità e certezza normativa del sistema pensionistico, ma nello stesso tempo ribadiamo la necessità che si introducano norme che complessivamente risolvano anche gli aspetti ancora irrisolti e che le risorse rinvenute siano utilizzate per la costituzione di un fondo sociale da destinare, in primis, alla rivalutazione delle pensioni in essere, alle lavoratrici madri, alla non autosufficienza, alle famiglie. In sostanza, deve esserci un’utilizzazione sociale.
E’ quanto sottolineato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori al termine dalla riunione a Palazzo Chigi durante la quale il governo ha illustrato alle parti sociali la proposta di riforma del sistema previdenziale.
Tra i problemi ancora da risolvere, la Cia cita le norme relative ai lavori usuranti, il rilancio del secondo pilastro previdenziale (previdenza complementare), la revisione della normativa che fa differire di un anno l’età pensionabile per i lavoratori autonomi.
Per quanto riguarda il meccanismo legato all’aspettativa di vita, la Cia. pur convenendo che potrebbe contribuire alla stabilità del sistema pensionistico, dando maggiori certezze, ha espresso -come evidenziato anche da altre parti sociali- perplessità sull’inserimento in un decreto immediato di una norma che entrerà in vigore nel 2015.
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