29 aprile 2024
Aggiornato 13:30
LAVORO

Veneto: oltre 4.200 lavoratori con la Cig in deroga

Il numero maggiore di domande sono state presentate dalle aziende dell’artigianato

VENEZIA - In due mesi (aprile e maggio) sono state ben 738 le domande di Cassa Integrazione in deroga che sono state presentate alla Regione da altrettante aziende per quasi 4.200 lavoratori e per un totale di ore superiore ai 2,2 milioni.
Sono i primi dati che, con la consueta tempestività, gli uffici regionali hanno elaborato e che confermano la vastità della crisi in atto.

Il numero maggiore di domande sono state presentate dalle aziende dell’artigianato: 664 pari al 90% del totale che hanno chiesto di utilizzare l’ammortizzatore in deroga per 3.600 lavoratori su i 4.300 propri dipendenti.
La Cig in deroga è stata chiesta anche da imprese cooperative (6), del terziario (24) e dell’industria (43). Il 75% delle domande è già stato inoltrato alla Direzione Regionale del lavoro di Venezia per la conclusione dell’iter di approvazione e concessione della Cig.

E’ stato anche stimato il costo delle integrazioni salariali concesse (dagli 8 ai 10 euro all’ora) che dovrebbe ammontare a oltre 18 milioni di euro.
La Cig in deroga segue e sostituisce, come sussidio ad integrazione del reddito per i lavoratori sospesi dal lavoro nelle aziende che non hanno accesso alla Cig ordinaria e straordinaria, alla disoccupazione in deroga che nei primi mesi del 2009 è stata richiesta ed utilizzata per più di 12.500 lavoratori.
La Cig in deroga si aggiunge alla Cig ordinaria e straordinaria che nel solo mese di aprile ha superato i 5,5 milioni di ore autorizzate.

«Si ripetono i segni di una crisi che non accenna a mitigare i suoi effetti negativi sull’occupazione e sul reddito delle famiglie dei lavoratori – commenta Franca Porto. Per la segretaria generale della Cisl del Veneto «l’azione di tutela dell’occupazione, di sostegno al reddito dei lavoratori colpiti dalla crisi e delle loro famiglie e gli aiuti alle imprese affinché possano superare questo periodo così difficile, rimane un imperativo per tutte le forze in campo e le istituzioni venete a tutti i livelli».