23 aprile 2024
Aggiornato 18:00
AGRICOLTURA - VINO

Audizioni pubbliche per il Verdicchio DOCG

Previste nell’iter per l’istituzione delle Docg Verdicchio dei Castelli di Jesi “Classico Riserva” - Verdicchio dei Castelli di Jesi “Riserva” e del Verdicchio di Matelica Riserva

ANCONA - Un invito rivolto a tutti i produttori quello alle pubbliche audizioni previste nell’iter per l’istituzione delle Docg Verdicchio dei Castelli di Jesi «Classico Riserva» - Verdicchio dei Castelli di Jesi «Riserva» e del Verdicchio di Matelica Riserva. Le audizioni si terranno giovedì 4 giugno alle 11 presso la sala comunale del Municipio di Matelica, per il Verdicchio di Matelica Riserva. Mentre sempre giovedì 4 giugno alle 17 presso il Teatro Comunale di Montecarotto, si terrà l’audizione pubblica per il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Il vice presidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, che aveva presenziato alla prova d’assaggio da parte di esperti provenienti da tutta Italia, commenta positivamente il veloce svolgersi dell’iter di riconoscimento. Un attestato, quello della Docg, che rappresenterà il giusto riconoscimento per un prodotto d’eccellenza, per un settore molto importante nell’economia regionale e per un territorio che ha saputo tenere insieme sviluppo industriale e tutela del paesaggio.

Dopo l’esito positivo della prova d’assaggio avvenuta lo scorso 16 maggio presso l’Enoteca regionale delle Marche, a Jesi, ora è la volta degli appuntamenti pubblici per arrivare alla Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) dei Verdicchi di Jesi e Matelica, il prestigioso riconoscimento che attesta la massima qualità del vino.

La richiesta di passaggio alla Docg agli organi competenti è stata avanzata dall’Istituto Marchigiano di tutela vini, guidato dall’enologo Albero Mazzoni. L’istituto raggruppa oltre il 90 per cento dei produttori - vinificatori - imbottigliatori del Verdicchio dei Castelli di Jesi e del Verdicchio di Matelica. La richiesta anticipa l’entrata in vigore della riforma dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino, che prende avvio dal primo agosto prossimo. Da quella data nella Comunità Europea, non potranno più essere istituite delle nuove Docg, ma solo Dop (Denominazione di origine protetta).

Scheda - Definizione di DOCG
Vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg). La categoria dei vini Docg comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione (approvato con decreto ministeriale).
Le Docg sono riservate ai vini già riconosciuti Doc da almeno cinque anni che siano ritenuti di particolare pregio, in relazione alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati, per effetto dell'incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici e che abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale ed internazionale. Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare; l'esame organolettico inoltre deve essere ripetuto, partita per partita, anche nella fase dell'imbottigliamento, per i vini Docg è infine prevista anche un'analisi sensoriale (assaggio) eseguita da un'apposita Commissione; il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura Docg. Le Docg e le Doc sono le menzioni specifiche tradizionali utilizzate dall'Italia per designare i Vqprd (vini di qualità prodotti in regioni determinate). Alcuni di tali vini possono anche fregiarsi delle diciture «Classico», «Riserva». La specificazione «Classico» indica un vino prodotto in una zona di origine più antica nell'ambito della stessa Docg o Doc. La qualificazione di «Riserva» è attribuita ai vini che vengono sottoposti ad un periodo di invecchiamento più lungo rispetto a quello previsto dal disciplinare.