Congresso nazionale Assoenologi
L’intervento del vice presidente Petrini
ANCONA - Ha preso avvio ufficialmente oggi a Colli del Tronto (Ap) il 64° Congresso nazionale dell’Associazione enologi enotecnici italiani, che si protrarrà fino al due giugno prossimo.
Il congresso nazionale di Assoenologi è un importante appuntamento che, dopo ben 32 anni, torna ad essere ospitato nelle Marche. Era il 1977 e anche allora il Piceno dava il benvenuto all’incontro di Assoenologi, svoltosi tra San Benedetto del Tronto e Grottammare.
Il vice presidente della Giunta regionale e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, intervenendo all’inaugurazione, ha portato il saluto del presidente Spacca e di tutto il governo regionale ed ha sottolineato che il dibattito che si sviluppa nell’ambito dell’incontro annuale degli enologi è di notevole interesse e utilità, per gli spunti che sottopone a tecnici e operatori del settore. La Regione Marche ha sostenuto la realizzazione del congresso nel proprio territorio, perché ciò si pone in linea con gli obiettivi che il governo regionale persegue in modo integrato nella valorizzazione di ricettività, turismo, qualità della vita, dell’ambiente ed eccellenze enograstronomiche. Accanto alla rivitalizzazione del manifatturiero le Marche cercano nuove traiettorie di sviluppo. I prodotti, le tipicità, le tradizioni, il territorio nel suo insieme non sono delocalizzabili, né imitabili, per questo possono fornire valore aggiunto alla crescita della regione e al perseguimento di nuovi paradigmi di sviluppo. Le Marche pur essendo caratterizzate da tradizionali eccellenze manifatturiere, hanno saputo mantenere e valorizzare la qualità ambientale e le peculiarità paesaggistiche, di cui è figlia la vitivinicoltura. Un connubio tra terra e industria che non è sempre facile riscontrare nel paese.
Vino e territorio sono un perfetto binomio per comunicare e promuovere le eccellenze di una realtà che deve sviluppare ulteriormente la capacità di farsi conoscere.
Il tema al centro del Congresso è il cambiamento: «Il settore vitivinicolo cambia. Capire come evolve per essere pronti a vincere le sfide», argomento molto importante e d’estrema attualità. Un approfondimento da parte di tecnici ed esperti che riguarderà sia agli aspetti produttivi sia quelli commerciali, fattori inscindibili e strategici per ogni attività imprenditoriale competitiva e di successo.
Quello che riguarda il settore vitivinicolo è un passaggio importante e va affrontato adeguatamente da tutto il sistema. La riforma dell’Organizzazione comune di mercato, con riflessi sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei vini, introduce aspetti fortemente innovativi in grado di influenzare notevolmente il mercato dei prossimi anni.
La produzione enologica marchigiana rappresenta una delle eccellenze del territorio e con sedici – ed a breve con ogni probabilità diciotto - vini certificati DOC, DOCG e IGT, una delle migliori ambasciatrici delle Marche nel mondo.
Un milione di ettolitri è la produzione totale marchigiana, sempre più votata alla selezione e all’innalzamento qualitativo dei vini: il 75 per cento del totale prodotto sono infatti vini a denominazione di origine. Dal 2000 il potenziale produttivo regionale si è mantenuto su livelli costanti pari a circa 20mila ettari. Negli stessi anni c’è stata una profonda trasformazione del settore che ha visto i produttori regionali sempre più impegnati in produzioni di qualità connotate da forte identità, tradizione e orientamento al mercato.(