Il prezzo del grano scende senza che se ne accorga nessuno
Federconsumatori: «Soprattutto chi compra pane e pasta!»
ROMA - «Continuiamo a registrare forti diminuzioni del costo del grano» – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef.
Rispetto al mese scorso il prezzo di tale materia prima è sceso di oltre il 5%, ma ancora più impressionante è il dato relativo al confronto rispetto al 2008: - 59,7%!
È inconcepibile come, però, tali forti diminuzioni non si ripercuotano affatto sui prezzi al consumo che, nelle ipotesi migliori, rimangono stabili.
Quella per i principali derivati del grano è, infatti, una delle voci che incidono in maniera più consistente sulla spesa alimentare delle famiglie italiane, specialmente per quanto riguarda quelle meno abbienti.
Solo nel 2008, a causa dei fortissimi aumenti registrati nei prezzi di tali prodotti (rispettivamente, del 30% per quanto riguarda il pane e il 35% per la pasta), le famiglie hanno dovuto far fronte ad aggravi di:
• + 270 ¤ per il pane (ipotizzando un consumo medio di 1 kg al giorno);
• + 146 ¤ per la pasta (ipotizzando un consumo medio di 1 kg al giorno).
A cui, sempre nello stesso anno, si è aggiunta anche una ulteriore spesa di 62 ¤ annui in più a causa dell’aumento del costo del latte.
Nel 2009, inoltre, se il Governo non provvederà al più presto ad avviare verifiche e controlli di tutte le fasi della filiera, perché non siano permesse speculazioni, le famiglie italiane avranno dei trascinamenti per maggiori costi, solo per la spesa alimentare, di 564 ¤.
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