2 maggio 2024
Aggiornato 18:00

Berlusconi «promuove» Brambilla, ma prima andrà a Colle

Annuncio in Cdm, poi Letta «corregge». Previsti tre viceministri

ROMA - L'annuncio lo aveva già dato a Natale, ma poi a frenarlo erano arrivati i paletti degli alleati. Questa volta Silvio Berlusconi è pronto ad andare avanti e a promuovere Michela Vittoria Brambilla a ministro del Turismo.

Il premier lo ha confermato durante il Consiglio dei ministri di ieri mattina che ha nominato Stefano Saglia sottosegretario allo Sviluppo Economico al posto di Ugo Martinat, scomparso di recente. Presto - ha detto il capo del governo - sarà nominato un ministro e tre vice ministri. Non solo Brambilla, dunque. Promozioni in vista, infatti, anche per tre attuali sottosegretari, uno per ogni 'anima' della maggioranza: il leghista Roberto Castelli (Infrastrutture), Adolfo Urso e Paolo Romani (Sviluppo Economico) che assumeranno rispettivamente la delega al Commercio Estero e alle Comunicazioni. Nomi che peraltro sono stati resi noti, al termine del Consiglio, dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.

Ma è sul 'salto' della rossa presidentessa dei Circoli della Libertà che è scoppiato il caso politico-diplomatico. Perchè, come da Costituzione, la nomina dei ministri spetta al presidente della Repubblica su indicazione di quello del Consiglio. Non a caso, a cercare di 'coprire' lo strappo causato dalla diffusione della notizia, è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.

Notoriamente poco avvezzo a dichiarazioni pubbliche, Letta questa volta ha approfittato di un incontro a Palazzo Chigi con il Niaf per assicurare non solo che Berlusconi durante la riunione dell'Esecutivo non ha fatto nessun nome, ma anche che il presidente del Consiglio chiederà un incontro al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, «per parlare con lui della struttura di Governo: ministri e viceministri». Letta ha poi precisato: «Noi all'inizio abbiamo rispettato la legge sul numero dei ministri».

Un riferimento, quello alla legge che limita il numero dei componenti del governo, nient'affatto casuale da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Per nominare il nuovo responsabile di un dicastero servirà un provvedimento ad hoc, un decreto in particolare: il concerto del Quirinale è quindi un passaggio doppiamente necessario.

Nella riunione del Consiglio dei ministri il premier non ha invece fatto cenno alla promozione a ministro della Salute di Ferruccio Fazio, come invece aveva fatto a Natale quando aveva aperto per la prima volta il capitolo 'rimpastino'. Nè, a quanto si apprende, dovrebbe rientrare nella partita la poltrona di ministro dei Beni Culturali di Sandro Bondi che ha anche il ruolo di coordinatore del Pdl.