29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Crisi e sindacato

Bonanni: Cgil è come la Bosnia, ora basta con la jihad

«Abbiamo gli stessi iscritti tra lavoratori attivi»

Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, attacca nuovamente la Cgil, accusandola di essere divisa internamente come la «Bosnia» e di portare avanti con la Fiom una sorta di «jihad» sindacale. «L'unità si sta facendo grazie alla Cisl - afferma Bonanni in un'intervista al Riformista - e se dobbiamo stare appresso alla Fiom, loro continuano a fare la jihad e la Cgil continua ad alimentare la guerra con falsi referendum e inutili mobilitazioni.

Se avessimo dovuto rispondere a tutte le provocazioni dei colleghi della Cgil sarebbe stato molto difficile fare gli accordi nelle aziende, invece li stiamo facendo. La Cisl è solida - sottolinea il segretario - non è come la Cgil, che sembra ormai la Bosnia visti i problemi interni che ha».

«Il sindacato - evidenzia il numero uno della Cisl - non deve solo salvaguardare il posto di lavoro, deve anche contribuire a creare un clima positivo. Questi accordi (come la vittoria del fronte sindacale nell'elezione del nuovo presidente della Bpm, Massimo Ponzellini, di cui Bonanni è molto soddisfatto) sono molto più merito nostro».

«Chi continua a scatenare la jihad è la Fiom - aggiunge Bonanni - non noi. In questo Epifani ha una responsabilità: Cremaschi sembra il suo ventriloquo. E con questa guerra tutti contro tutti Epifani rischia di spaccare non solo i lavoratori, ma anche il Pd. Noi comunque - conclude - continueremo a lavorare per l'unità, ma non rinunceremo mai alla nostra responsabilità, anche perchè ormai abbiamo gli stessi iscritti della Cgil tra i lavoratori attivi».