4 maggio 2024
Aggiornato 14:30

Coldiretti: prezzo del latte, domani secondo incontro con Assolatte

Coldiretti Cremona ritiene che questo secondo appuntamento sia l’occasione per entrare nel vivo delle proposte sul prezzo

CREMONA - Il 31 marzo alle ore 15 presso la sede di UnionCamere a Milano è stato fissato il secondo incontro con Assolatte per la trattativa sul prezzo del latte alla stalla.
La delegazione di Coldiretti sarà composta dal Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena e dai Presidenti delle province in cui la produzione di latte è maggiormente rilevante, in primis Cremona, che sarà rappresentata dal Presidente Roberto De Angeli.

Dopo il primo incontro nel quale ogni parte ha illustrato le difficoltà presenti, e nel quale i rappresentanti dell’agricoltura hanno ribadito con forza la necessità di ottenere un prezzo equo, Coldiretti Cremona ritiene che questo secondo appuntamento sia l’occasione per entrare nel vivo delle proposte sul prezzo.
«Quest’anno si prospetta una trattativa di indubbia difficoltà, a causa della notevole quantità di latte presente nel mercato europeo, ed in particolare considerando i flussi provenienti da Francia, Germania, ecc., a costi che non possiamo neanche pensare di prendere in considerazione. Questo scenario è ulteriormente aggravato dalla crisi generale che attanaglia l’economia mondiale – evidenzia Coldiretti Cremona –. Questo fatto non ci fa demordere dal convincimento che non è accettabile paragonare il latte italiano con il latte estero, in quanto il latte italiano, con la sua qualità, è base imprescindibile per la produzione di Dop e latte fresco che hanno prezzi indubbiamente superiori rispetto alle produzioni di massa. Pertanto, non è accettabile che l’industria pretenda di avere come riferimento il prezzo del latte europeo e di vendere, al tempo stesso, i prodotti ottenuti a prezzi italiani».

Per l’Organizzazione degli agricoltori la chiave di volta per risolvere questo problema rimane una sola: la chiara identificazione del latte made in Italy, con l’indicazione in etichetta dell’origine, vale a dire della zona di mungitura. «Su questo sta continuando il nostro lavoro, in sintonia con il Ministero per le Politiche agricole, per giungere in tempi brevissimi all’etichettatura, accanto al latte fresco, di tutti i prodotti a base di latte – prosegue Coldiretti Cremona –. Siamo certi che se i consumatori fossero a conoscenza che mozzarella e tanti altri formaggi non Dop vengono prodotti con latte estero, o ancora peggio con cagliate refrigerate, certamente eviterebbero certi acquisti e darebbero convinta preferenza al nostro prodotto, consentendo di ottenere un prezzo che, pur nello scenario attuale, garantisca l’equa remunerazione, e la presenza stessa, della zootecnia italiana».

Per domani, quindi, ci si aspetta un confronto importante, con molta probabilità anche duro, nel quale l’Organizzazione agricola non lesinerà energie allo scopo di veder riconosciuto il diritto delle imprese agricole italiane di sopravvivere. Qualora dalla parte industriale non giungessero segnali costruttivi, Coldiretti è pronta a valutare, insieme agli allevatori, eventuali azioni mobilitative, da porre in atto a supporto della trattativa.