26 settembre 2023
Aggiornato 21:00

Slitta il piano casa, stop delle Regioni fa saltare il decreto

Berlusconi: «Urgenza resta, ma valuteremo strumento più opportuno»

ROMA - Si allungano i tempi per il varo del piano casa. Alla fine le Regioni l'hanno spuntata. Lo 'stop' dei governatori fa sfumare l'ipotesi di procedere per decreto legge sul piano straordinario per l'edilizia che, comunque, non approderà al Consiglio dei ministri di venerdì. Ad un tavolo tecnico ad hoc viene affidato il compito di trovare, entro martedì, un'intesa con le Regioni e poi ci sarà un'altra Conferenza Unificata. Il primo a frenare sulla possibilità di un Dl e ad aprire al confronto con gli Enti locali è stato lo stesso premier Silvio Berlusconi.

«L'urgenza resta ma non è detto che il decreto legge sia lo strumento più opportuno», ha sottolineato ieri il premier assicurando che l'esecutivo vuole lavorare «in sintonia e in accordo con le autonomie locali» e che le misure interesseranno «il 50% delle famiglie». Quanto agli strumenti legislativi da adottare, il governo ora sembra orientato a procedere o con un disegno di legge, o più probabilmente, con una legge quadro, alla quale faranno seguito leggi regionali.

L'esecutivo «lavora e lavorerà per un'intesa con le Regioni», ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, al termine della Conferenza Unificata di ieri, spiegando che «entro martedì» verrà individuata «una piattaforma con principi e scelte condivise. Fatte le verifiche, subito dopo martedì il consiglio dei ministri potrà poi valutare le modalità con cui procedere». Soddisfatte le Regioni, che avevano bollato il decreto come anticostituzionale dicendosi pronte a ricorrere alla Corte Costituzionale. «Abbiamo fatto un passo avanti. Abbiamo detto con molta chiarezza che il decreto presentato in forma di bozza, dal punto di vista delle competenze, ha un profilo incostituzionale», ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, aggiungendo che «adesso si apre il lavoro che deve definire quali sono le competenze, il rilancio e la semplificazione normativa dell'edilizia».

Sulla stessa linea il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici: «sono convinto che il confronto con il governo sia stato messo su binari certamente migliori. Ora ci auguriamo che questo confronto possa portarci a dei risultati concreti nell'interesse del paese e della ripresa economica, ma anche stando dentro quelle che sono le norme, i principi e le regole che stabiliscono il rapporto e le rispettive competenze tra le diverse istituzioni». A plaudere, infine, è anche l'opposizione con il leader del Pd, Dario Franceschini: «è stato ritirato il decreto-cementificazione che avrebbe creato danni spaventosi. Siamo pronti a discutere senza pregiudizi, dopo che avremo visto il nuovo testo, a condizione che siano norme che non facciano correre il rischio di una devastazione del paesaggio».