29 aprile 2024
Aggiornato 13:30

Banche, scontro Draghi-Tremonti, nuovo round su Prefetti

Il Ministro tira dritto. Bankitalia precisa: forniremo dati

ROMA - Nuovo round nello scontro fra il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Al centro del duello la decisione del governo di affidare ai prefetti il monitoraggio sulla stretta creditizia da parte delle banche a famiglie e imprese. In una lettera scritta tre giorni fa alle filiali locali, il governatore si era detto contrario all'idea di affidare ai prefetti la raccolta sui dati sul credito.

E' passato subito all'attacco il titolare dell'Economia che da Londra ha rassicurato sul massimo impegno da parte dei prefetti. E alzando un pò il tiro ha affermato che la vigilanze sulle banche dovrebbe essere affidata alla Bce. Ieri, tuttavia, la Banca d'Italia è tornata sulla questione garantendo «massima disponibilità» a dare informazioni alle prefetture sull'andamento del credito sul territorio. Non è la prima volta che l'inquilino di palazzo Koch e di via Venti Settembre si trovano ad avere posizioni divergenti. Già in occasione di una delle prime mosse di Tremonti, la Robin Hood tax, Draghi aveva bacchettato il governo. Poi è stata la volta di Tremonti che ha 'pizzicato' il governatore definendo «un'aspirina» la ricetta del Financial stability forum per affrontare la crisi dell'economia globale. E ancora, pochi mesi fa il ministro ha 'snobbato' le previsioni sul Pil del centro studi della Banca d'Italia, parlando di «congetture» e di «mestiere da astrologi».

E da ieri in Inghilterra - mentre il ministro e il governatore si trovano faccia a faccia in occasione dei lavori sul G20 - si è consumata una nuova puntata. Già ieri mattina da Londra, Tremonti ha replicato alla circolare di Bankitalia: «Ci sarà un grandissimo impegno dei prefetti» negli Osservatori sul credit crunch. Per me - ha aggiunto - è stata ragione di grande orgoglio prendere la parola davanti a tutti i Prefetti della Repubblica italiana». Il ministro poi ha annunciato che la settimana prossima si potrebbe svolgere una nuova riunione del Credit day con Confindustria, Abi e sindacati, in cui il governo vorrebbe riferire anche sull'avanzamento dei lavori degli Osservatori.

E spingendosi un pò oltre ha detto che i controlli su tutte le banche europee dovrebbero passare alla Bce. «Darei tutta la vigilanza sulle banche alla Bce, altrimenti è come se il controllato viaggiasse in Ferrari e il controllore in bicicletta...». La Banca d'Italia intanto, precisando il senso della comunicazione inviata alle proprie filiali, ha confermato «la massima disponibilità a corrispondere alle esigenze informative delle Prefetture fornendo dati aggregati e analisi sull'andamento del credito a livello territoriale». In particolare, palazzo Koch ha osservato che la nota ha lo scopo di fornire alle Direzioni locali della Banca d'Italia «chiarimenti e indicazioni» ed è volta «a uniformare il comportamento delle Filiali su tutto il territorio».

Fortemente critico il leader del Pd, Dario Franceschini, che ha avvertito il governo di «non toccare» l'autonomia della Banca d'Italia. «Non condivido questa assurdità che le prefetture devono controllare il credito», ha detto Franceschini chiedendo di lasciare fuori dalle polemiche la Banca d'Italia. Sulla questione è intervenuto anche il leader del Carroccio, Umberto Bossi, che ritiene giusto attivare controlli sul credito erogato delle banche presso le prefetture, «ma non con i prefetti» perché «non tutti i prefetti capiscono di economia», meglio «ci siano anche le associazioni imprenditoriali».

Anche per Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria, «è importante il ruolo attivo del mondo imprenditoriale». Secondo l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, «è una picconata alla Banca d'Italia un pò eccessiva». Tuttavia ha garantito la disponibilità alla «la più completa collaborazione».