«Anche la chiusura dei piani Pilotis è una risposta alla crisi economica»
E’ questo il commento della vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto in merito al dibattito sul piano casa annunciato dal governo, che prevede un ampliamento degli immobili
TORINO - «E’ sbagliato parlare di cementificazione del Paese. La proposta del premier Berlusconi è positiva e in Piemonte può trovare terreno fertile con l’approvazione della mia proposta di legge sulla chiusura dei piani piloti a fini abitativi». E’ questo il commento della vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto (Forza Italia/Pdl) in merito al dibattito sul piano casa annunciato dal governo, che prevede un ampliamento degli immobili.
«Ormai due anni fa – spiega Cotto – ho proposto la costruzione di nuovi alloggi sfruttando la volumetria dei piani pilotis nei condomini più recenti, cioè gli spazi sottostanti il primo piano degli edifici, compresi nella sagoma di copertura. Oggi più che mai quella proposta si fa attuale, sia per un rilancio del settore dell’edilizia immobiliare, sia come risposta alle difficoltà economiche dei cittadini».
Secondo la vicepresidente, questa possibilità apre in chiave sociale anche alle necessità degli anziani che vivono soli e la cui famiglia è nell’impossibilità logistica di accoglierli preso la propria abitazione. La realizzazione di un’abitazione nella stessa unità condominiale potrebbe essere una valida soluzione che evita inutili e faticosi spostamenti, e persino il ricovero dell’anziano in strutture ospedaliere e assistenziali. «Un incentivo – aggiunge – anche per gli altri abitanti dei condomini, che dalla vendita potrebbero ricavare una quota in millesimi».
Cotto ricorda che, nel maggio 2007, in sede di approvazione della legge sul risparmio energetico nell’edilizia era già stato accolto un emendamento da lei suggerito, che prevedeva per i Comuni la possibilità di promuovere interventi di chiusura, con materiali isolanti, del basamento degli edifici realizzati su pilotis.
«Una clausola – conclude - che fece ben sperare sulla volontà della Giunta Bresso di dare risposte alternative alle emergenze abitative nella nostra Regione. Ora mi auguro davvero che la proposta venga finalmente esaminata in Commissione e valutata per gli aspetti economici e sociali che comporta».