19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Urbanistica e Governo del Territorio

No degli assessori Tripodi e Greco al piano casa del Governo

Lo stesso presidente Loiero, in attesa di conoscere i dettagli, sabato scorso aveva preso le distanze dal progetto governativo

CATANZARO - «La nostra terra ha già subito gli effetti devastanti della cementificazione selvaggia, della speculazione e dell’abusivismo che hanno distrutto il territorio. Oggi noi abbiamo avviato una nuova politica fondata sulle regole e sulla legalità che guarda al territorio, all’ambiente e al paesaggio come risorse e opportunità per il futuro della Calabria». E’ quanto sostengono gli assessori regionali all’Urbanistica e Governo del Territorio e all’Ambiente, Michelangelo Tripodi e Silvio Greco, nettamente contrari al cosiddetto «piano casa» annunciato dal premier Berlusconi.

«La linea giusta - aggiungono Tripodi e Greco - è quella del nostro Piano di edilizia sociale che tutela il territorio senza cambiare leggi e regolamenti e per il quale stati sono stati stanziati 230 milioni di euro. Questo Piano che abbiamo avviato come Regione può essere il modello che il Governo dovrebbe assumere a livello nazionale. Ovviamente, di fronte al tentativo di forzare la mano su aspetti così delicati, la Regione assumerà in sede idi Conferenza Stato-Regioni tutte le iniziative opportune e necessarie per salvaguardare le competenze e le attribuzioni regionali per impedire l’assunzione di provvedimenti che potrebbero essere anche incostituzionali». Lo stesso presidente Loiero, in attesa di conoscere i dettagli, sabato scorso aveva preso le distanze dal progetto governativo.

«La Calabria al di là di un problema di competenze istituzionali sul territorio che pur si pone - aveva affermato - ha un patrimonio naturale, urbanistico e paesaggistico da difendere e sappiamo quali possono essere i costi sociali di un’edilizia selvaggia. Per quanto riguarda la possibilità di aumento delle cubature con procedure poco chiare per consentire alle giovani coppie di avere un proprio tetto mi sento di dire però che si può raggiungere meglio l’obiettivo con incentivi reali come quelli che la Calabria ha messo a disposizione e senza cambiare le regole».