Un primo positivo passo avanti la proroga per le agevolazioni previdenziali
La Cia sottolinea che l’allungamento al prossimo 31 dicembre degli sgravi contributivi per i territori montani e svantaggiati è una risposta alle esigenze delle imprese
Un primo positivo passo avanti. Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta la proroga (contenuta nel decreto legge sulle quote latte approvato dal Senato) al 31 dicembre 2009 delle agevolazioni previdenziali nei territori montani e nelle zone svantaggiate che erano in scadenza al prossimo 31 marzo.
Si tratta di una richiesta fatta a gran voce dalla Cia per dare respiro alle aziende agricole che operano in territori particolarmente difficili, dove evidenti sono i problemi in termini di minore meccanizzazione, difficoltà di commercializzazione, frammentazione e polverizzazione fondiaria.
L’intervento di proroga, benché non rappresenti una misura di carattere strutturale -della quale, invece, vi sarebbe bisogno- è tuttavia un segnale di attenzione verso il settore e dovrebbe consentire alle aziende agricole operanti in quei territori di poter sopravvivere almeno fino a fine anno alla situazione di emergenza economica venutasi a creare, continuando a realizzare prodotti di qualità che sono il fiore all’occhiello del made in Italy e continuando a dare occupazione.
Con rammarico, però, la Cia. prende atto che continua a mancare l’attenzione al settore nel suo complesso e soprattutto alle prospettive delle aziende agricole. Il mancato rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le assicurazioni agevolate per le calamità naturali e per le avversità atmosferiche, mette a rischio la copertura assicurativa delle imprese.
Questa misura era stata chiesta dalla Cia proprio per il suo carattere strutturale in quanto consente alle aziende agricole di affrontare in modo sereno e duraturo le sfide del mercato. Il Fondo di solidarietà nazionale è uno strumento fondamentale che anche l’Unione europea considera idoneo per sostenere le imprese agricole che, a differenza di altre imprese, oltre alle difficoltà del mercato, subiscono condizionamenti dovuti a naturali calamità e ad eventi imprevedibili.
I piani di lavoro delle imprese agricole, senza la certezza della copertura del Fondo di solidarietà saranno nei prossimi mesi -avverte la Cia- messi in crisi e ciò provocherà un aumento della mortalità di molte imprese e l'incremento di ulteriori livelli di disoccupazione.
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